Prezzi della case negli Usa, crollo record in giugno
l’indice Case-Shiller che misura il prezzo delle case nelle prime 20 città Usa è crollato del 15,9% annuo in giugno.
Cari amici
In Italia noto una evidente bolla immobiliare che ancora non scoppia!
Come mai?
Negli USA i prezzi delle case stanno crollando ormai da tempo, soprattutto perchè il ceto medio americano ha sempre meno soldi da spendere.
In Italia pur avendo una situazione simile, l’ andamento dei prezzi è molto nervoso ma rimane costante.
Milano, ad esempio, è piena di cartelli di “vendita” con richieste di prezzi esagerati.
Voci di corridoio affermano che in media c’ è una differenza di circa il 20% tra il prezzo richiesto dal venditore e quello concordato nel rogito.
Ma nessuno ha il coraggio di scriverlo sui giornali!
Eppure sono convinto che i prezzi delle case scenderanno presto!
Non riesco a credere che si potrà mantenere questo equilibrio ancora a lungo.
Staremo a vedere!
Il sole 24 ore
Negli Stati Uniti l’indice Case-Shiller che misura il prezzo delle case nelle prime 20 città Usa è crollato del 15,9% annuo in giugno. Si tratta del diciottesimo calo consecutivo e del più marcato nella storia dell’indice. La rilevazione su base mensile ha visto una flessione dello 0,5%, mentre l’indice sulle prime 10 città è calato dello 0,6% congiunturale e del 17% tendenziale.
Nonostante il calo record su base annua, il settore immobiliare Usa sembra dare qualche segnale di ripresa. Rispetto a maggio, infatti, la differenza dei prezzi degli immobili è apparsa più contenuta. Nelle 20 maggiori aree metropolitane i valori sono scesi dello 0,5% rispetto al mese precedente, contro il -0,9% congiunturale di maggio e i crolli del 2-2,5% registrati a inizio 2008. Sempre considerando le variazioni mensili si osserva che 9 delle 20 città campionate hanno registrato un incremento dei prezzi, a partire dal +1,5% di Denver e dal +1,2% di Boston.
Su base annua, tuttavia, i valori rimangono effettivamente molto negativi. Tutte le aree hanno registrato vistosi cali dei prezzi delle case con Las Vegas e Miami che guidano la classifica del deprezzamento registrando flessioni del 28 per cento.
Vendite di case nuove, primo rialzo da maggio. Quanto alle vendite di nuove case, a luglio, negli Usa, sono cresciute del 2,4%, poco sotto le attese. Gli analisti stimavano infatti vendite per 528 mila immobili, contro il dato effettivo che si è attestato su 515 mila immobili. Luglio segna il primo progesso dell’attività immobiliare dopo due mesi di ribassi consecutivi. Il dato di giugno è stato invece rivisto al ribasso a 503 mila case vendute, il livello più basso dal 1991. Appena ieri era stato reso noto il dato sulla vendita di case esistenti, salite del 3,1% a 5 milioni, facendo meglio delle attese che erano per un aumento più limitato a 4,94 milioni. Rispetto ad un anno fa, comunque, le compravendite hanno segnato a luglio una consistente frenata, -13 per cento. Il dato di giugno, intanto, è stato ritoccato al ribasso da 4,86 milioni a 4,85 milioni.
Fisher (Fed): Pil Usa a zero o negativo nella seconda parte dell’anno. Intanto la crescita Usa «procederà a un ritmo da lumaca» e non è escluso che «tocchi lo zero» o diventi negativa nella seconda parte dell’anno a causa «dell’enorme stato di stress» dell’economia dovuto ai mercati finanziari. Lo ha detto Richard Fischer, presidente della Riserva Federale di Dallas, all’agenzia di stampa Dow Jones. Sui mercati finanziari «ci sono ancora tensioni e difficoltà» e il mercato immobiliare negli Usa «non ha ancora passato il punto peggiore», ha detto Fisher che ha previsto ulteriori flessioni dei prezzi delle case.
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