Procedura di riforma del nuovo catasto
Va avanti la riforma del Catasto che dovrebbe essere approvata, dal Consiglio dei Ministri, il prossimo 20 febbraio.
Nel frattempo circola lo schema di decreto legislativo sui criteri estimativi.
Negli scorsi giorni abbiamo visto come, al fine di ricostruire il valore degli immobili degli italiani, specie quelli sino ad oggi sfuggiti alle rilevazioni, l’amministrazione utilizzerà strumenti “inediti” come le indagini sui prezzi di mercato (in assenza di riferimenti, ci si potrà ancorare a quelli di zone circostanti con caratteristiche similari), i valori delle aste in tribunale, ma anche le fotografie fatte da Google Street View (leggi, a riguardo, la nostra anteprima su “Riforma Catasto: in questo modo il fisco rivaluterà la tua casa”).
In buona sostanza il procedimento sarà il seguente: si partirà dai dati medi di mercato per una determinata tipologia di immobile, dati che poi verranno “corretti” tenendo conto delle caratteristiche relative alla posizione e alla struttura delle unità immobiliari.
Non solo. Per calcolare i valori fiscali di case, uffici, negozi e pertinenze (immobili destinazione ordinaria) che siano senza planimetria, sarà determinata una superficie catastale convenzionale ottenuta moltiplicando il numero dei vani per un parametro di conversione variabile in base alla categoria.
Tuttavia, il proprietario dell’immobile a destinazione ordinaria potrà sempre segnalare eventuali divergenze tra i dati “presuntivi” e quelli reali del proprio immobile. In particolare egli potrà trasmettere, attraverso sistemi online, all’Agenzia delle Entrate e ai Comuni, le informazioni sui propri beni, usando una modulistica che sarà messa a punto dalla stessa Amministrazione finanziaria.
Le novità non si fermano qui. Sembra, infatti, che l’Agenzia delle Entrate potrà inviare dei questionari via internet ai proprietari, ma anche agli amministratori di condominio.
Con questi modelli, i titolari di case, negozi e uffici potranno dichiarare le caratteristiche dei propri immobili, contribuendo così alla loro identificazione concreta e conseguente stima.
Onde evitare che le modalità di rilevazione statistica del valore degli immobili possano dare luogo a incongruenze o ingiustizie, i valori così determinati in via presuntiva subiranno una riduzione fissa (30% per le unità ordinarie, 20% per quelle speciali).
Finiranno nel nuovo gruppo «I» gli immobili ancora in corso di costruzione o di definizione, le costruzioni degradate non più utilizzabili (come gli attuali edifici collabenti), i beni comuni a più unità immobiliari che non siano utilizzabili a fini di reddito e i lastrici solari.
IL RECLAMO
Una volta determinato il nuovo valore dell’immobile, il Catasto lo notificherà al proprietario attraverso la pubblicazione sull’albo pretorio ed eventualmente un’email di posta elettronica certificata (PEC).
Ci sarà però ancora spazio per le contestazioni. Infatti, chi intende impugnare la nuova valutazione del bene, dovrà prima presentare un reclamo in via amministrativa e tentare la mediazione con l’Agenzia.
Solo dopo, in caso di fallimento di tale tentativo, potrà depositare il ricorso davanti alla Commissione Tributaria Provinciale.
A questo punto, il giudice potrà valutare tanto l’attribuzione della rendita, tanto eventuali contestazioni riguardanti le caratteristiche dell’unità. Il termine per presentare ricorso partirà dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, anche per chi riceverà la notifica via Pec.
http://www.laleggepertutti.it/77673_in- … K6Ioh.dpuf
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