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Petrolio di nuovo a 130 dollari

Balzo del petrolio a 130 dollari, Wall Street chiude a -3,3%
La quotazione a New York, con un rialzo di 24 dollari rispetto alla chiusura di venerdì. Colpa del dollaro debole; Si tratta del maggior rialzo in una sola seduta dal 1991.

Cari amici,

La “giostra” dei mercati finanziari ieri si è intrecciata con quella del petrolio; ossia con la materia prima più preziosa al mondo dal punto di vista politico e del potere.

Il prezzo del petrolio, pertanto, è schizzato improvvisamente perchè l’ unica moneta utilizzata per comprarlo (il dollaro americano) da ieri è molto più debole.

Il valore del dollaro è artificiosamente mantenuto in equilibrio dalle banche centrali di tutto il mondo, le quali aiutano così la politica americana a esercitare il dominio politico, in cambio di un equilibrio geopolico che non si saprebbe come mantenere se il gigante USA crollasse.

Ma il mercato finanziario globale se ne frega altamente degli equilibri politici; l’ unico orientamento degli operatori è il guadagno e la speculazione.

Se gli operatori del mercato decideranno di non credere al gigantesco piano di salvataggio varato in fretta venerdì dal governo e dal tesoro USA, diventerà davvero difficile evitare che la crisi finanziaria coinvolga direttamente anche l’ economia reale dei paesi occidentali.

Staremo a vedere!

Corriere della sera

NEW YORK – Il petrolio torna a scottare e supera i 130 dollari al barile a New York. Il greggio ha ricominciato così a correre, centrando il maggior guadagno giornaliero dal 1991, dopo che il piano di salvataggio al sistema finanziario del governo americano ha fatto indebolire il dollaro e spinto gli investitori, di nuovo, verso le materie prime.

SEDUTA DA PRIMATO – Alla soglia delle chiusura delle contrattazioni a New York, sul Nimex, i futures sul greggio con scadenza a ottobre venivano scambiati a 130 dollari al barile, in rialzo di 25 dollari rispetto all’ultima rilevazione di venerdì. Si è trattato del maggior rialzo in una sola seduta dal 1991, anche se dopo il picco improvviso il prezzo del greggio è scivolato a 122,60 dollari, terminando le contrattazioni newyorchesi in rialzo di oltre 18 dollari.

WALL STREET – La Borsa americana, invece, va di nuovo in picchiata con Wall Street che chiude in terreno negativo. Il Dow Jones perde il 3,31% a 11.011,79 punti, il Nasdaq arretra del 4,17% a 2.178,98 punti, mentre lo S&P500 lascia sul terreno il 3,82% a 1.207,10 punti. Le preoccupazioni per la crisi finanziaria e l’incertezza sul piano di salvataggio miliardario annunciato dal governo federale hanno pesato sull’umore degli operatori.

Rai news 24

Dollaro giù, petrolio su: lo spettro della recessione USA appesantisce le Borse
Altra seduta difficile in Europa

Altra seduta difficile in Europa;

Alle 10.30 gli indici di Piazza Affari intensificano le perdite: Mibtel -1,04%, All Stars -1,09%,
Midex -1,45%, SPMib -1,02%, sulla scia dei timori che il piano di salvataggio messo a punto dal Tesoro Usa per trascinare fuori dalla crisi i colossi finanziari non riesca ad evitare il pericolo recessione.

L’indice paneuropeo Dj Stoxx 600 cede gia’ oltre il punto percentuale (-1,05%), in linea con Londra (-1,04%) e Parigi (-1,06%). Tra i singoli titoli pesanti i bancari con Deutsche Bank (-3%), Societe’ Generale (-1,4%) e Bnp Paribas (-1,58%). Segno meno anche nel settore assicurazioni con il colosso transalpino Axa che arretra del 2,47%.

A perdere quota sono soprattutto i titoli del settore automobilistico per effetto del caro petrolio, sceso a 108 dollari al barile dopo aver riagguantato nella notte la soglia dei 120 dollari. Pesanti quindi Daimler, che arretra dell’1,27%, e Fiat (-1,65%). Accelerazione al ribasso anche per
Volkswagen (-4,9%).

Che non tiri una bella aria in Borsa lo si intuisce con uno sguardo alla chiusura dei listini asiatici, dove l’impennata di ieri del petrolio, la debolezza del dollaro e i timori che l’economia statunitense entri in recessione pesano sulle Borse, che in una sola seduta mandano in fumo i guadagni messi a segno nelle ultime due giornate di contrattazione. Chiusa tokyo, Tokyo (per una festività nazionale), la peggiore piazza finanziaria è apparsa Hong Kong
arrivata a perdere quasi tre punti percentuali (-2,6%)

WALL STREET: DJ CHIUDE A -3, 27%,NASDAQ -4, 17%

(AGI) – New York, 22 set. – Wall Street ha chiuso in picchiata spinta al ribasso dai problemi emersi sul piano di salvataggio da 700 miliardi di dollari messo a punto dalla Fed e dal Tesoro Il Dow Jones ha ceduto il 3,27 per cento chiudendo a 11.015,69 punti. Peggio ha fatto il Nasdaq che ha ceduto il 4,17% per finire le contrattazioni a quota 2.178,98.(AGI)

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