Verona, uomo ucciso dal vicino
all’origine liti per gli schiamazzi
La vittima, 39 anni, è stato centrato al torace da un unico colpo
Teatro dell’omicidio una palazzina bifamiliare di San Bonifacio
Cari amici,
Quando leggo queste notizie mi tremano le gambe, perchè io pratico il mestiere di “amministratore”, e pertanto mi trovo in mezzo al mondo dei condòmini.
Personalmente ho contribuito a sedare una rissa durante un’ assemblea di cui, tra l’ altro, ero segretario.
Mi chiedo perchè devo assistere a continue manifestazioni di intolleranza e di ignoranza, le quali rischiano sempre di degenare in scontri verbali e persino fisici.
La nostra atavica paura del vicino si manifesta specialmente quando ci sono interessi comuni che dovrebbero interessare tutti, e invece sovente interessano soltanto pochi “illuminati”.
L’ amministratore si ritrova al centro di interessi che lo fanno diventare un parafulmine che attrae, nel bene e nel male, ogni esigenza di tutte le parti in causa: Dei residenti, dei condòmini proprietari, dei dipendenti, dei fornitori, dei professionisti, dello stato, del comune …etc…etc…
Tutto potrebbe andare molto meglio se fosse organizzato.
Invece i problemi restano “sotto il tappeto”, perchè è molto più comodo non volerli vedere.
I nostri politicanti sono responsabili diretti di questa situazione che si abbatte sui proprietari di casa, e li costringe a pagare salatissime spese condominiali, e ad “arrangiarsi” da soli per ottenere comprensione e conforto.
La storia cambierà soltanto se i residenti diventeranno “consapevoli” dei loro problemi.
La Community AziendaCondomìnio si sta impegnando per raggiungere questo importante obiettivo.
La Repubblica
VERONA – Liti condominiali sfociate in un delitto: ieri sera a San Bonifacio, in provincia di Verona, Andrea Catenazzo, 39 anni, è stato ucciso dal coetaneo Giovanni Mazzone. Ad armare la mano dell’omicida sono stati i presunti schiamazzi provenienti dall’altra abitazione della palazzina bifamiliare. Mazzone, Catenazzo e il fratello da cui era ospite, si sono messi a litigare. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, dopo essere stato malmenato, Mazzone ha estratto la pistola che aveva con sé, una Beretta 5.65 regolarmente detenuta, e ha sparato a Catenazzo centrandolo al torace. L’omicida avrebbe poi esploso un secondo colpo, andato a vuoto: è da stabilire chi ne fosse il bersaglio, se la stessa vittima o il fratello di quest’ultimo.
Catenazzo, ferito, è rientrato a casa ed è stato subito soccorso dai sanitari del Suem 118 ma è morto mentre veniva portato in ospedale. Anche Materazzo è tornato nella sua abitazione dove, in stato confusionale, è stato raggiunto dai carabinieri. E’ stato arrestato per omicidio volontario. Al vaglio degli investigatori l’ipotesi anche di tentato omicidio (qualora il secondo colpo fosse stato indirizzato al fratello dell’ucciso) e la premeditazione.
Non era la prima volta che in quella palazzina scoppiavano liti di questo genere. I carabinieri erano dovuti intervenire già il giorno di Natale.
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