"E’ la morte la fine per chi è figlio alla terra,
ma a chi è figlio dell’ aria del trionfo è l’ inizio.
Chi, sognando, l’ aurora a sè stringe
è immortale,
ma chi dorme soltanto si ridesta a morire:
dal momento che chi alla terra si abbarbica
tiene un’ unica sorte: senza fine strisciare.
Come il mare è la morte: chi trapassa leggero
solca l’ onda sicuro; chi va carico affonda"
"Non c’ è morte nel bosco, nè il sepolcro
è cosa separata dalla vita;
le gioie che dà aprile non scompaiono.
Tèma di morte nasce da un abbaglio
radicato nel petto dei sapienti,
e chi vive una sola primavera
è come chi ha vissuto lunghe età.
E tu porgimi il flauto e forte canta!
Chè il segreto dell’ immortalità
non è altro che il canto, e il flauto ha voce
che oltre i confini della vita va.
Porgimi il flauto, infine, è forte canta!
Scordati, d’ ora in poi, di questa diàtriba,
le parole non son che rena al vento,
dimmi piuttosto le tue ore liete"
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