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Museo nazionale emigrazione
Il Museo nazionale dell’Emigrazione Italiana, presentando la varietà delle esperienze migratorie su scala regionale e locale in un’ottica di unità nazionale, si propone come opportunità di riflessione sulla storia, l’attualità ed il futuro dell’essere e del sentirsi italiani.
Il detto attribuito a Massimo D’Azeglio: « fatta l’Italia, bisogna fare gli Italiani», rimette al centro dell’attenzione la considerazione che l’unificazione dell’Italia non è un fatto circoscritto ad una data storica, ma un lungo e faticoso processo.
Se i Cavour, Mazzini, Garibaldi, Vittorio Emanuele II hanno “fatto l’Italia”, “a fare gli Italiani” hanno contribuito, in maniera particolare e spesso ignorata, anche i milioni di emigrati che, lasciando il proprio paese durante la sua unificazione politica, hanno portato con sé valori e tradizioni, li hanno messi in relazione (non senza scontri e incomprensioni) con i diversi stili di vita dei paesi di destinazione, hanno creato nuove identità e appartenenze, spesso bi-nazionali. Partiti come veneti, lombardi, napoletani o siciliani si sono scoperti, in emigrazione, soprattutto come “italiani”, capaci di ridisegnare nuovi legami con il paese e la regione natia.
Senza il riconoscimento del ruolo svolto dall’emigrazione, la storia d’Italia è sicuramente incompleta.
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