La storia di un’ anima è quella del tributo d’ amore che l’ uomo dà a se stesso e agli altri: non esiste altra forma di carità nè di dovizia.
In ogni angolo del nostro sapere si consuma la primogenitura del bene.
In questi anfiteatri di gloria dolgono invece le nostre menzogne: il tributo che si può dare a Dio è solo la semplicità dell’ amore e il dolore di vederlo morire sul suo nascere come un bambino, di vedere incenerire il nostro linguaggio prima che tocchi il gaudio della logica e prima che si sia affannato a trovare la ragione.
Per questo solo sentimento si può anche fare ardere il cuore.
L’anima è una specie di inceneritore del corpo, un gesto sublime contro l’ empietà della vita.
In senso assoluto l’ anima nega la morte come portatrice di una fine perchè il suo silenzio è eterno.
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