O, lei insegna alle torce a splendere di bianca luce.
Par che penda sul volto della notte
come un ricco gioiello dall’ orecchio di un’ Etiope.
Bellezza, troppo ricca per farne uso,
per la terra, troppo rara.
Come nivea colomba presa in uno stormo di corvi
la grazia della fanciulla sovrasta le compagne.
Terminate le danze, guarderò dove si trovi,
sfiorare la sua mano sarà grazia per la mia rude mano.
Ha mai amato finora il mio cuore? Smentiscilo, o vista!
Perchè bellezza vera non vidi mai
prima di questa notte.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.