Alle volte s’ incontra un amante sconvolto:
assetato non beve, dalla fame saziato.
Di lui dice la gente: "Che mai vuole costui
dall’ Amore? Che spera mentre attende la sorte?
Perchè lacrima sangue su chi affetto non merita?".
Di costoro di’ pure che son nati già morti,
di pensare e godere della vita incapaci.
"Nei boschi non si biasima la fede
degli amanti, e nessuno mai li spia;
e quando un daino rapido vagando
saluta lietamente la compagna
l’ aquila certo non si meraviglia,
e non grida al portento. Quindi a noi,
figli della natura, solo i troppo
giudiziosi ed assennati paion strani.
E tu porgimi il flauto e forte canta!
Siccome il flauto è la miglior pazzia,
e la voce del flauto durerà
più a lungo di seriosi e ragionevoli".
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