Kakà, l’annuncio di Berlusconi:
«È incedibile e resta al Milan»
Cari amici,
Il fatto di oggi è che Kakà ha “rinunciato” (bontà sua) ad un contratto di 19 milioni di € per rimanere legato ai “rossoneri” per “solo” 9 milioni di €.
E’ bene ricordare che Kakà “oltre” al compenso ordinario suddetto, percepisce altri compensi per pubblicità e diritti di immagine.
Quando leggo queste notizie, mi sembra di abitare sulla luna!
Invece questi fatti sono tristemente veri.
Mi chiedo perchè mai Kakà (Il quale mi risulta che giochi a calcio, e che pertanto non abbia ancora scoperto il vaccino contro l’ AIDS, non è impegnato come presidente degli Stati Uniti, non ricopre l’ incarico di presiedere la Commissione Europea ….insomma, tira calci al pallone e sorride alla televisione), …e pertanto mi richiedo perchè mai un ragazzo di vent’ anni o poco più possa intascarsi così tanto “malloppo” senza far nulla!
E Berlusconi riferisce che è contento, perchè il signore in questione è stato “generoso” perchè ha rinunciato ad un aumento di 10 milioni di euro.
Ora, …ragioniamo…., dieci milioni di euro servirebbero per risolvere ogni problema in almeno un paese del terzo mondo.
Kakà avrebbe potuto accettare, intascare il malloppo, ed incaricare una persona di sua fiducia di andare (…che so?) in Etiopia per pagare il debito pubblico di quello sfortunato paese.
Al “famoso” giocatore sarebbero “rimasti” ben 9 milioni di Euro per consolarsi.
E invece no!
Per una “questione di cuore” l’ Etiopia resterà con il suo debito pubblico da pagare al resto del mondo!
Mi chiedo cosa pensino i tifosi rossoneri allo stadio, mentre seguono questi cosiddetti “campioni” i quali, in novanta minuti, si portano a casa di più di quanto quei poveri cristi di spettatori possano sognare di guadagnare in un anno di duro lavoro!
…E in più gli sventurati pagano pure i biglietti! …E magari cacciano anche i soldi per gli abbonamenti!
Se dico che questa enorme buffonata debba essere ricondotta alla realtà, scrivo un’ affermazione esagerata?
Se penso che i cosiddetti “tifosi” dovrebbero pretendere un pochettino dei soldi che si “arraffano” i giocatori, poichè alla fin fine sono loro che “rullano” la grancassa di questo mercato, sto scrivendo delle assurdità?
Ai posteri l’ ardua sentenza!
Il Sole 24 ore
Colpo di scena nella tormentata vicenda Kakà. A tarda sera, poco prima delle 23, Silvio Berlusconi, intervenendo telefonicamente al Processo di Biscardi ha annunciato che il campione brasiliano «è incedibile e resta al Milan». Il presidente ha spiegato che che l’ex pallone d’oro ha rifiutato l’offerta multi-milionaria del Manchester City.
«Per Kakà – ha commentato il premier – i soldi non sono tutto nella vita». Berlusconi ha poi spiegato che il giocatore «si è tolto dal mercato con questa sua decisione di restare legato al contratto che ha con il Milan. Un contratto – ha aggiunto Berlusconi – firmato su una carta da bollo, ma da ora in avanti possiamo ben dire firmato sul sentimento, firmato con il cuore». Poco dopo le 23,30 il Manchester City ha annunciato di aver interrotto la trattativa con il Milan, confermando quanto comunicato poco prima dal presidente Berlusconi.
«È una vittoria di Kakà – ha poi commentato Berlusconi al telefono in diretta con Sky Sport24 – è stato lui che ha resistito ed io sono felice che il Milan abbia l’onore di schierare tra gli uomini migliori un uomo come lui. Sono veramente felice di averlo mantenuto al Milan perchè Kakà non è soltanto un grande campione, ma anche un grande uomo. Lui si sente rossonero: in mezzo all’affetto travolgente di tanti tifosi, ha preferito restare la bandiera del Milan».
Esultanza e cori da stadio: questa la reazione dei tifosi milanisti che si trovavano sotto l’abitazione di Kakà quando è arrivata la notizia che il ventiseienne Ricardo non avrebbe lasciato il Milan. Il tam-tam attraverso i cellulari ha restituito l’entusiasmo ai circa 50 sostenitori rimasti, ormai rassegnati, e che invece hanno ricominciato a cantare con ancora più entusiasmo. A quel punto Kakà si è affacciato a una delle finestre del suo appartamento, ha fatto gesti di esultanza, ha applaudito e poi lanciato la maglia con il numero 22. A casa del campione verdeoro nel frattempo era arrivato anche un dirigente del Milan suo connazionale, Leonardo. «Ha prevalso il cuore sulla ragione» ha sintetizzato Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan a Milan Channel.
E dire che soltanto un’ora prima sembravano mancare solo l’ok del giocatore e le firme per concludere la trattativa che avrebbe portato Kakà a vestire la maglia dei Citizens. Le indiscrezioni circolate dopo un’intensa giornata di trattative parlavano di un accordo della società di via Turati con il club inglese per una cifra astronomica, di poco inferiore ai 130 milioni di euro. In serata era terminato l’incontro tra Galliani e Bosco Leite, padre di Kaká. In mattinata lo stesso Galliani aveva fatto visita a Berlusconi ad Arcore.
Per portare a termine l’operazione si attendeva quindi solamente che Kakà e il suo papà-procuratore, l’ingegner Leite, raggiungessero l’intesa definitiva con i dirigenti del club inglese – di cui è proprietario lo sceicco di Abu Dhabi, Mansour bin Zayed Al Nahyan – sia per l’ingaggio (che si sarebbe aggirato tra i 18-20 milioni di euro a stagione) sia per altre condizioni, a partire da quella relativa alla clausola rescissoria. Va ricordato che alcuni giornali britannici domenica avevano riferito di una secca smentita dello sceicco circa l’entità dell’offerta: «Cifre assolutamente ridicole». Alcune indiscrezioni parlavano di somme più vicine ai 50 che ai 100 milioni.
Circa 300 tifosi del Milan avevano partecipato nel pomeriggio a una accesa protesta davanti alla sede del club rossonero in via Turati – all’interno della quale non c’era, però, l’amministratore delegato Adriano Galliani – contro la possibile cessione dell’ex pallone d’oro. Chiaro il messaggio, espresso con il coro «Non si vende Kakà» e da un lungo striscione: «Una questione di cuore: società non vendere. Kakà non chiedere». A tarda sera la notizia più attesa ma anche ormai insperata dai fan rossoneri.
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