Attentato a Kabul, colpiti due nostri blindati: morti 6 parà della Folgore
Due kamikaze in auto si fanno saltare in aria sulla strada dell’aeroporto. Tra i nostri soldati 4 feriti gravi
Cari amici,
E’ sorprendente di quanto la vita sia precaria in molte parti del mondo.
La violenza dilaga soprattutto quando idee e mondi incompatibili si scontrano e sono costretti a convivere.
Succede a Kabul, e succede anche dietro casa nostra, come ultimamente è stato riportato dai giornali.
Le dinamiche che hanno portato un padre arabo ad uccidere la figlia innamorata di un italiano, credo siano molto simili a quelle dei Talebani che odiano con tutte le loro forze gli “invasori” stranieri.
Noi ci ostiniamo a voler esportare la democrazia e il capitalismo in culture diversissime, sconosciute e vecchie di secoli.
Francamente non mi sembra una buona politica, e non mi sembra neanche l’ unica possibile.
Sono convinto che sia necessario accettare la differenza culturale tra i popoli, perchè soltanto così si può chiaramente distinguere e confrontare le caratteristiche comportamentali che ci uniscono e quelle che ci separano.
Mi sembra evidente che non possiamo continuare a dire che tutti sono liberi di fare quello che vogliono, perchè questo è possibile soltanto “dopo” aver deciso bene chi siamo, e soprattutto chi vogliamo essere.
La libertà è un bene prezioso e raro, che può facilmente trasformarsi in libertinaggio.
Questa frase “sembra” condivisibile, ma in realtà è valida solo dal punto di vista di chi la pronuncia!
E’ duro ammetterlo, ma ogni persona è un pochettino egoista, ed è disposta a ragionare soltanto sulla base delle proprie “convinzioni irrinunciabili”.
Proprio per questo motivo il governo di un paese deve tenere conto degli interessi, delle convinzioni e delle speranze che animano i comportamenti dei gruppi sociali di riferimento.
Soltanto così si può governare la diversità dosando rispetto ed autorità.
Altrimenti, in mancanza di un governo consapevole, gli scontri armati e le insurrezioni saranno inevitabili e sempre più frequenti, sia a Kabul, sia proprio dietro casa nostra!
Corriere della sera
KABUL – Almeno 6 militari italiani sono morti e altri quattro sono rimasti feriti in modo grave in Afghanistan in seguito ad un attentato kamikaze che ha colpito un convoglio della Nato sulla strada che porta dal centro cittadino all’aeroporto di Kabul. Sia i morti che i feriti (quest’ultimi non sarebbero in pericolo di vita) sono tutti del 186esimo Reggimento Paracadutisti Folgore. Nello scoppio sono rimasti coinvolti due blindati italiani di scorta al convoglio. Lo confermano fonti del ministero della Difesa e dello Stato maggiore della Difesa. «Gli effetti sono stati devastanti, dunque è da escludere un attacco con esplosivo piazzato sulla strada», ha sottolineato una fonte militare, confermando che «le sei vittime sono tutte italiane».
Oltre ai nostri 6 militari morti ci sarebbero, tra i civili, anche due vittime afghane, forse i due kamikaze. I morti italiani sono quattro caporal maggiore, un sergente maggiore e il tenente che comandava i due blindati Lince. coinvolti nell’attentato.
COINVOLTI DUE BLINDATi LINCE – L’attentato in cui sono rimasti coivolti due nostri blindati Lince, è avvenuto alle 12.10 locali, le 9.40 in Italia, nei pressi della rotonda Massud, dove il traffico è rallentato per i controlli sul traffico diretto verso l’ambasciata Usa, il comando Isaf e l’aeroporto. Sui due lati delle strade sono stati distrutti case e negozi. Secondo le prime ricostruzioni, un automezzo civile (una Toyota bianca secondo quanto ha riferito in Senato il ministro della Difesa Ignazio La Russa) con a bordo i due kamikaze e con un notevole carico di esplosivo sarebbe riuscito ad infilarsi tra i mezzi prima di esplodere.
ATTENTATO RIVENDICATO DAI TALEBANI – Un portavoce dei talebani, Zabiullah Mujahid, ha rivendicato l’attentato. In un messaggio sms il portavoce ha riferito che un uomo di nome Hayutullah si è fatto esplodere contro il convoglio militare dell’Isaf, nel centro della capitale.
ATTACCHI SUICIDI – Negli ultimi mesi, nonostante la massiccia presenza di forze armate internazionali, a Kabul si sono moltiplicati gli attacchi suicidi dei talebani. L’ultimo è stato l’8 settembre scorso, quando un’autobomba ha ucciso tre civili esplodendo davanti all’entrata della base aerea della Nato.
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