I condomini diventano social da Facebook a Whatsapp
Un tempo c’era il cortile condominiale che ricopriva il ruolo di aggregatore sociale. Oltre al buongiorno e al buonasera, i condomini si fermavano a chiacchierare, a chiedere consigli, a volte anche piccoli aiuti, come un po’ di zucchero o di farina per fare la crostata e non di rado solo per spettegolare. Oggi, invece, immersi nel ritmo frenetico della quotidianità, di tempo per le chiacchiere e i pettegolezzi non ce n’è e se manca lo zucchero per la colazione, il latte si può bere anche amaro. E allora per cercare di ristabilire un’atmosfera frantumata e un minimo di socialità, ci pensa il web, contravvenendo, così, quella credenza che fa di internet uno strumento capace solo ad atomizzare ancora di più le persone e a distruggere i rapporti interpersonali.
Pianerottoli 2.0 che creano una squadra, passando per i gruppi chiusi di Facebook o per la chat di Whatsapp. Anche la Capitale si adegua alle nuove tecnologie e per ristabilire, negli androni e nei cortili, quell’atmosfera familiare di molti anni fa, crea in rete le Social street.
Dei gruppi Facebook chiusi, ai quali possono iscriversi soltanto i condomini di un palazzo o i residenti di una stessa via, facendo rete e scambiandosi sulla pagina del social network bisogni, aiuti e solidarietà. «Chi mi presta un seggiolino per il bambino?», «Qualcuno avrebbe tempo per andare a comprare alla signora Teresa, che non può uscire da casa, il giornale?», «Offro agli inquilini del mio palazzo lezioni gratuite d’inglese» e così via.
Una sorta di mutuo soccorso che vuole abbattere quelle distanze fatte solo di porte e pareti. Nate dall’idea di un bolognese, Federico Bastiani, che ha creato la prima comunità di quartiere virtuale in via Fondezza, nel capoluogo emiliano, le Social street che si contano oggi su Roma sono sei.
SEI SOCIAL STREET
E vanno da nord a sud, contemplando maggiormente le zone periferiche. Da via Tripoli, zona Africano, a via delle Susine, sulla Togliatti, da via Gadola a via Gattamelata sulla Prenestina, i membri iscritti a ognuno dei gruppi non superano ancora le cinquanta unità, ma gli organizzatori confidano di crescere. Solo domenica scorsa è stato aperto il Social street di piazza San Giovanni. «Il nostro è un condominio già abbastanza coeso», racconta l’ideatrice Giovanna Domenici.
«Ma crediamo che il gruppo su Facebook – aggiunge – possa aiutarci ancora di più a condividere bisogni ed esigenze, ma anche momenti di svago e di divertimento». L’obiettivo che si danno le Social street è anche quello di fare squadra sui problemi del quartiere ed essere più forti di fronte alle amministrazioni municipali. «Un conto è andare da solo a sollevare una criticità – conclude Giovanna – un conto è organizzarsi in una vera squadra, bypassando le interminabili riunioni di condominio che non mettono mai d’accordo nessuno». In molti casi si creano persino delle amicizie tra condomini. In via Luigi de Marchi, il gruppo di Facebook Comparto Z7, nato sei mesi fa, in una palazzina di quaranta appartamenti, che riunisce circa 150 famiglie, oltre a scambiarsi passeggini, lezioni private, organizza anche cene e feste tra condomini.
http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA … 1163.shtml
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