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Il superfluo e il necessario per vivere

Cari amici,

Di seguito segnalo il brano di vangelo che la liturgia cattolica ci propone per oggi, poichè a mio giudizio è interessante dal punto di vista dell’ Economìa Relazionale.

Ogni persona ha una “sua” idea di ricchezza e di povertà, e, a suo modo, la gente contribuisce economicamente alle realtà sociali in cui si riconosce.

Il punto di vista della questione, pertanto, è l’ identificazione sociale; ciò che ci spinge ogni giorno a lottare e vivere per ciò che amiamo.

Ognuno di noi “ama” qualcuno così tanto da impegnarsi personalmente ed economicamente.

Ognuno di noi ha una “sua” scala di valori morali e sociali di riferimento.

Ma purtroppo, a livello mondiale, questa prospettiva umanissima, in cui molti (…spero!) potranno riconoscersi, si è “corrotta”, a causa delle scandalose differenze di valore attribuite agli esseri umani.

A titolo di esempio, di seguito vi segnalo il link in cui potrete leggere l’ elenco degli stipendi 2008 pagati ai manager italiani più potenti:
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2009/04/stipendi-manager-new.shtml

A livello mondiale, ciò che oggi conta è la finanza!

Esclusivamente la finanza!

Vi dovete immaginare un muro di soldi solidissimo e immenso, in mano a pochissime persone, che condiziona il nostro modo di produrre, il nostro potere politico, il futuro dei nostri figli.

Questo muro finanziario gigantesco comprende anche i soldi che i cosiddetti “lavoratori” versano per le loro future pensioni, poichè anche questa montagna di soldi è gestita in esclusiva da pochissimi soggetti, i quali hanno in mente soltanto un’ idea: Investire per guadagnare sempre di più nel minor tempo possibile.

L’ idea generale che sta alla base di questa follìa, è che il valore finanziario possa riprodursi all’ infinito, sulla base di “promesse” dei debitori e calcoli sul “rischio” di insolvenza.

La crisi mondiale che stiamo vivendo è la conseguenza di questa logica, ed è tragico osservare che i “grandi” della terra stiano facendo il possibile per ritornare alla situazione preesistente, invece di produrre leggi per cambiare radicalmente il sistema.

Che possiamo fare noi di fronte a questa situazione?

Credo che renderci consapevoli sia già un risultato!

…e poi abbiamo la possibilità di studiare, divulgare, approfondire la realtà economica fino a farla diventare “esperienza”.

“Spendere” soldi non è mai banale! “Spendere bene” è il potere che il mercato ci ha dato, ed è l’ unico potere “reale” di cui disponiamo per farci ascoltare.

Sono convinto che l’ economia relazionale sia una via possibile per migliorare.

Questa non è utopia, ma ragionevolezza.

Non possiamo continuare ad andare al massimo della velocità possibile senza freni per sempre.

Se non rallentiamo, prima o poi andremo a sbattere!

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 12,38-44.

Diceva loro mentre insegnava: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze,
avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti.
Divorano le case delle vedove e ostentano di fare lunghe preghiere; essi riceveranno una condanna più grave».
E sedutosi di fronte al tesoro, osservava come la folla gettava monete nel tesoro. E tanti ricchi ne gettavano molte.
Ma venuta una povera vedova vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino.
Allora, chiamati a sé i discepoli, disse loro: «In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri.
Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

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