Crisi, il Papa scrive agli otto Grandi
“Creare posti di lavoro per tutti”
Lettera di Benedetto XVI a Berlusconi presidente del summit all’Aquila; “Le misure efficaci solo se etiche”. E ancora: “Cancellate il debito dei Paesi più poveri”
Cari amici,
Il Papa ha scritto una lettera aperta agli otto “grandi” che nei prossimi giorni si incontreranno a l’ Aquila dall’ 8 al 10 luglio.
Mi sembra importante questo richiamo all’ etica e ad un economia solidale, soprattutto perchè il periodo storico che stiamo vivendo ci interroga fortemente su quale mondo vogliamo costruire per i nostri figli.
A mio giudizio è necessario fare una critica ai valori che, subdolamente, si sono intrufolati nella nostra cultura, e l’ hanno corrotta con un selvaggio consumismo ed un arrivismo fondato sull’ accumulazione di denaro e di potere economico.
Mi sembra evidente che su queste basi non abbiamo la possibilità di sperare in un futuro più sicuro e più solidale.
Se la società non si orienterà verso una suddivisione equa delle risorse economiche disponibili, è molto probabile che gli individui saranno sempre più stressati, soli, violenti, e soggetti a idee che facilmente raccoglieranno consensi grazie ad iniziative violente e miopi.
Già oggi si vedono gli inizi di questa violenza, nelle masse di persone che si muovono in giro per il mondo in cerca di cibo e di speranza, le quali provocano ripercussioni nella chiusura delle frontiere e nella criminalizzazione del diverso e dello “straniero”.
Se vogliamo avere speranza nel futuro, dobbiamo diventare più solidali, e sviluppare delle idee di pace e di sviluppo sostenibile.
Non abbiamo altra scelta!
Il Papa ce lo ricorda con una enciclica attualissima, che spero verrà studiata con una appropriata attenzione politica, consapevole dei tempi storici unici che stiamo vivendo.
Il tempo dell’ indifferenza e del menefreghismo interessato è finito!
Ciò che avviene nel mondo ci interessa e condiziona le nostre vite e il nostro futuro.
E’ opportuno, pertanto, tenerne conto!
La repubblica
ROMA – “Create posti di lavoro per tutti e riformate l’architettura finanziara del mondo affinché la ricchezza giunga anche ai Paesi poveri”. Il Papa scrive a Silvio Berlusconi, presidente di turno del G8, e detta “un’agenda della speranza”. “I provvedimenti volti a condurre il mondo fuori dalla crisi economica – scrive il Pontefice – saranno efficaci solo se avranno anche una valenza etica”. Nella lunga missiva spedita alla vigilia dell’assise dell’Aquila, Benedetto XVI non dimentica un appello ad ascoltare “la voce dell’Africa e dei Paesi meno sviluppati”. “Cancellate il debito estero dei Paesi poveri”, suggerisce Ratzinger.
Un miliardo di uomini soffre la fame e attende dal G8 passi concreti per ritrovare un futuro dignitoso. Il Papa non dimentica i più poveri e “auspica che ogni energia creativa venga impiegata per assolvere gli impegni assunti al vertice Onu circa l’eliminazione della povertà estrema entro il 2015.”
Un’analisi puntigliosa quella che Benedetto XVI ha inviato agli otto Grandi, intesa a rinnovare l’urgenza di un equo sistema commerciale internazionale ispirato a principi etici: “Mi riferisco, ad esempio, all’effettiva creazione di posti di lavoro per tutti che consentano ai lavoratori e alle lavoratrici di provvedere in maniera degna ai bisogni della famiglia, e di assolvere alla primaria responsabilità di educare i figli”.
Convinto che la scolarizzazione sia “condizione indispensabile per il funzionamento della democrazia e per la lotta contro la corruzione”, il Pontefice scrive agli potenti della terra di raggiungere “l’obiettivo di un’educazione di base per tutti”, e ricorda che l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico aveva fissato al 2015 il termine entro il quale tagliare l’ambizioso traguardo.
Con la stessa forza con cui Giovanni Paolo II chiese il condono del debito estero, il suo successore si appella infine ai governi del mondo intero, “affinché l’aiuto allo sviluppo sia mantenuto e potenziato, non solo nonostante la crisi, ma proprio perché di essa è una delle principali vie di soluzione”.
Ieri è stata la volta di vescovi e ong. Incontrando Berlusconi, le associazioni cattoliche e la Chiesa hanno consegnato un appello perché siano stanziati 50 miliardi di dollari per i Paesi del Sud del mondo, sia completata la cancellazione del debito dei Paesi poveri e sia infine stilato un accordo che preveda la riduzione dell’emissione dei gas serra di almeno il 30% entro il 2020.
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