È un lavoro cui, in tempi di crisi, in molti stanno iniziando a guardare: una professione, ormai di questo si tratta, dato che col tempo è diventata tale. L’amministratore di condominio, quella figura alla quale ci si rivolge per qualsiasi problema legato al condominio dove si abita e che, nel tempo, si è andata a specializzare sempre più.
Un’opportunità che può offrire anche buoni guadagni per chi abbia attitudine organizzativa accompagnata da conoscenze trasversali in ambito giuridico e contabile e si senta in grado di poter amministrare con successo un condominio.
Perchè se da un lato è vero che la professione di amministratore di condominio non richiede specifici titoli di studio o requisiti particolari, dall’altra parte è comunque fondamentale avere conoscenze tecniche tali da poterci aiutare a risolvere eventuali controversie e problematiche che all’interno di un condominio non sono poi così rare.
Anche per queste ragioni sono nati nel tempo molti corsi da amministratori di condominio così come diverse sono le associazioni professionali che li organizzano. Il fatto di non dover possedere requisiti specifici consente, solitamente, a chi svolge il lavoro di amministrare un condominio di poter conciliare questa attività con qualche altra professione.
Come si diventa amministratori di condominio?
Un lavoro che, come detto, non richiede requisiti specifici ma conoscenze approfondite su determinate tematiche quali diritto ed economia. Sono indispensabili un buono spirito organizzativo e una discreta proprietà di dialettica.
Per trovare lavoro conta ancora molto il passa parola, una volta diventati amministratori è fondamentale rivolgersi ad amici e parenti per proporsi ed essere pubblicizzati nei rispettivi condomini. Ma come si fa a diventare amministratori di condominio?
Il titolo di studio minimo richiesto è il diploma accompagnato da un casellario giudiziario limpido. Queste sono i requisiti di base ai quali si deve aggiungere la frequentazione di un corso di formazione per amministratori di condominio.
Il corso può avere durata variabile e arrivare a costare fino a oltre 1.000 euro: al termine di questo viene rilasciato un attestato che verifica le competenze acquisite. L’attestato non rappresenta una abilitazione professionale perchè, come detto, non esiste ad oggi, un albo professionale degli amministratori di condominio.
Formazione degli amministratori di condominio e rischi:
Proprio per la mancanza di un albo ufficiale o di un titolo specifico abilitante, in tema di formazione degli amministratori di condominio ci sono spesso polemiche.
Di recente l’Aduc, associazione per i diritti dei consumatori, ha messo in guardia gli utenti su alcuni aspetti relativi ai corsi di amministratore di condominio: partendo dal fatto che questi corsi rappresentano uno dei business più grandi degli ultimi anni in tema di formazione professionale, l’Aduc ha evidenziato come la legge vada a prevedere l’obbligo di partecipare a un corso di formazione per poter accedere al lavoro. E, cosa non da poco, come sia importante scegliere bene il corso da frequentare per evitare sorprese.
La denuncia dell’Aduc parte dal fatto che molti organizzatori di corsi per amministratori di condominio non rispetterebbero la disciplina dettata dal codice del consumo o regolata dalle norme del codice civile in materia di partecipazione a un corso di formazione professionale.
La legge per la formazione di amministratori di condominio:
Nell’ ottobre 2014 è entrato in vigore un decreto, il D.M. n. 140/2014, che va a regolamentare la disciplina dei corsi di formazione e dei formatori di amministratori di condominio.
Da quella data qualcosa è migliorato e si assiste ad una selezione un po’ più rigida mentre in precedenza era un proliferare selvaggio di corsi. Tuttavia sempre secondo la denuncia dell’Aduc, anche a seguito di quel provvedimento diversi operatori della formazione agirebbero non avendo conoscenze specifiche in materia di amministrazione di condominio e a puro scopo di lucro, per guadagnare da questi corsi.
La legge di cui sopra, la n140/2014, specifica con esattezza che solo determinate persone possono svolgere l’incarico di formatore e/o responsabile scientifico in tema di amministrazione di condominio. Ecco perchè, quando ci si iscrive a un corso, è importante sapere chi sarà la figura di riferimento e che questa non cambi.
Spesso in tema di corsi di amministratori di condominio si leggono avvisi del tipo: “responsabile scientifico, formatore e argomenti del corso verranno comunicati direttamente ad iscrizione avvenuta”. Secondo l’Aduc, si tratterebbe di una pratica scorretta.
Cosa deve fare un amministratore di condominio?
Tornando agli aspetti tecnici della professione, un buon amministratore di condominio deve prendersi in carico tutte quelle problematiche gestionali, Lavoro-amministratoreburocratiche e di controversie relative alla gestione di un condominio.
Deve intrattenere rapporti con ditte specializzate nelle manutenzioni così da poterle proporre quando ci sarà bisogno di effettuare lavori di restyling o ristrutturazioni di alcune parti del condominio. Dai muratori agli idraulici passando per elettricisti, tecnici degli ascensori, giardinieri nel caso di condominio con cortile ecc… la scelta della ditta cui affidare i lavoro peserà sulle spalle dell’amministratore di condominio.
Quanto guadagna un amministratore e quali doveri ha:
I doveri periodici di un amministratore sono: eseguire le delibere di assemblea; convocarla annualmente per il rendiconto; assicurarsi che il regolamento di condominio sia rispettato e andare eventualmente a sanzionare chi non lo fa; riscuotere contributi; tenere i registri condominiali.
Ultimo aspetto non certo da poco: quanto può arrivare a guadagnare un amministratore di condominio?
Leggendo le tariffe suggerite dall’Associazione Nazionale Amministratori di Immobili, può guadagnare fino a 220 euro per un singolo condominio.
Considerando che, mediamente, un amministratore non lavora per un solo condominio ma può arrivare a gestirne anche oltre dieci, a fine mese ci si può mettere in tasca uno stipendio non da poco.
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