Toda casa es candelabro / donde arden con aislada llama las vidas. Forse questo verso era sbocciato nella mente del giovane Borges mentre, ventiquattrenne, passeggiava per le vie della sua città, dato che la raccolta poetica s’intitola Fervore di Buenos Aires (1923). Ed effettivamente le mura dei palazzi celano al loro interno tante fiamme "appartate" (aislada), cioè vite isolate nelle loro solitudini o nei loro drammi, famiglie scavate dalle divisioni o unite nell’amore, benestanti o curve sotto l’incubo della povertà e dell’assenza di lavoro. Indimenticabile è la considerazione del Tolstoj di Anna Karenina: «Le famiglie felici si assomigliano tutte; quelle infelici lo sono ciascuna a modo suo».
Attorno a questa realtà, che Aristotele nella sua Politica riteneva essere la struttura istituita dalla natura stessa per provvedere all’esistenza piena della persona, ora si accostano "esperti" di ogni genere, non di rado nell’atteggiamento di chi visita un malato al capezzale. Dai sociologi agli psicologi, dai politici ai sacerdoti, è tutto un affluire di competenze che, da un lato, registrano pur sempre il rilievo sociale che la famiglia
Gianfranco Ravasi – Il Sole 24 Ore – leggi su http://24o.it/Pc2Mz
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