I miracoli sono il gioco di un istante, evocarli è impossibile; ma si producono da soli, spesso nei momenti più impensabili, e accadono a chi meno se li aspetta. (Katherine Ann Porter)
Il governo della casa
Costruite con l’ immaginazione una capanna nel deserto, prima di costruire una casa dentro le mura di una città.
Così come voi rincasate al crepuscolo, altrettanto fa il nomade che è in voi, sempre esule e solo.
La casa è il vostro corpo più vasto.
Essa si espande nel sole e dorme nella quiete della notte, e non è senza sogni.
Non sogna forse la vostra casa?
E sognando non abbandona la città per il bosco o la sommità della collina?
Vorrei riunire nella mia mano le vostre case, e come il seminatore disperderle fra prati e foreste.
Vorrei che le vostre strade fossero valli e verdi sentieri i vostri viali, affinchè poteste cercarvi l’ un l’ altro tra le vigne e ritrovarvi con l’ abito odoroso di terra.
Ma questo non può ancora accadere.
La paura dei vostri antenati vi ha radunati insieme, troppo vicini.
E questa paura durerà ancora in voi.
E ancora le mura delle vostre città separeranno dai campi i vostri focolari.
Ditemi, che avete in queste case?
E che mai custodite dietro l’ uscio sbarrato?
Pace? Il calmo impeto che rivela la forza?
Ricordi? L’ arco di pallida luce che unisce le cime della mente?
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