Premessa
La politica di governo dei Condòmini riguarda l’ insieme dei fatti e delle situazioni che portano a prendere le decisioni comuni di gestione condominiale.
E’ noto che le decisioni sono deliberate dall’ assemblea a maggioranza, ma la delibera di assemblea è soltanto l’ atto conclusivo di un processo politico preparato in precedenza.
Se i condòmini non riescono a gestire i processi decisionali che portano alle delibere di assemblea, è molto facile che l’ amministratore possa “pilotare” queste decisioni verso contratti già decisi in precedenza.
E’ necessario, pertanto, controllare le attività di gestione dell’ amministratore, avere degli obiettivi di gestione da conseguire, migliorare la convivenza sociale dei residenti, monitorare il controllo interno delle attività di manutenzione e gestione dei beni comuni.
Per raggiungere questi obiettivi, è necessario coinvolgere il maggior numero dei residenti, i quali si possono idealmente suddividere in quattro gruppi di riferimento.
I gruppi sociali di riferimento
1) Gli alleati, ossia i condòmini (I residenti con diritto di voto in assemblea), disponibili al dialogo costruttivo, che vogliono contribuire attivamente all’ organizzazione della gestione condominiale al fine di realizzare politiche di governo condominiale convenienti per chi abita nella casa.
2) Gli indifferenti, ossia i condòmini (I residenti con diritto di voto in assemblea), che non sono interessati al dialogo perchè non vedono al di là dei propri interessi familiari.
Questi soggetti, forse, potrebbero cambiare atteggiamento se vedessero delle prospettive reali di miglioramento della convivenza sociale.
Spesso la rassegnazione all’ isolamento e alla gestione predatoria di troppi amministratori spinge le unità familiari a non interessarsi dei problemi comuni.
Pertanto gli indifferenti possono diventare alleati con una politica di inclusione intelligente e motivata.
3) Gli ostili, ossia i condòmini (I residenti con diritto di voto in assemblea) che si oppongono ad ogni cambiamento, si impegnano per cercare di guadagnare appoggi per fare i propri interessi, sono refrattari alla socialità e propensi ai litigi.
Questi soggetti è molto difficile che possano cambiare atteggiamento; talvolta possono organizzarsi in gruppi e creare dei centri di potere che possono creare dei danni alla maggioranza.
E’ opportuno cercare di contenere, per quanto possibile, le attività degli elementi ostili attraverso la formazione di regole chiare e non aggirabili.
4) Gli altri residenti, ossia tutti gli altri abitanti che finora non hanno diritto di voto in assemblea, ma comunque sono interessati alla buona convivenza sociale, ai servizi comuni attivati per migliorare la qualità della vita e ai beni di proprietà comune.
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