«Diamo fastidio a tutti»: Grillo
lancia il suo Movimento a 5 stelle
«Voglio vedere la gente di trent’anni prendersi questo Paese. Di Pietro? Un monumento per quello che fa».
Cari amici,
Ieri a Milano è nato il movimento di liberazione nazionale italiano.
Sono contento che finalmente nasce qualcosa di nuovo nel nostro paese!
Sono convinto che ne vedremo delle belle!
Spero che presto avremo un alternativa valida da votare, che possa essere forza di cambiamento e di rinnovamento.
Beppe Grillo, a mio giudizio, ha la statura per diventare un personaggio di riferimento, una sorta di centro di gravità culturale di buone persone, capaci di forgiare una politica alternativa fondata sulla partecipazione di base.
Una rivoluzione copernicana! Ossia la base che trova modi efficaci di esprimersi promuovendo una classe dirigente rappresentativa.
In mezzo al buio appare una “piccola” luce!
Speriamo che non si spenga!
Corriere della sera
MILANO – Beppe Grillo ha subito smesso i panni dello showman: appena salito sul palco del teatro Smeraldo di Milano ha sottolineato «questo non è uno spettacolo», fra gli applausi di circa 2 mila persone. L’incontro è stato annunciato come la presentazione del “Movimento a 5 stelle” – cinque come le liste civiche che hanno rappresentato il primo passo in politica di Grillo -, un partito per ora pulviscolare che dovrebbe presentarsi in tutta Italia alle prossime regionali. «La nostra forza – ha urlato il comico dal palco del teatro gremito – è che non capiscono cosa facciamo, ma diamo fastidio a tutti. È la rete. Io ho messo la faccia e la mia vita. Noi siamo indistruttibili». Poi l’attacco: «Se lo Stato sono i cittadini, allora questo è l’antistato. È uno Stato che sta chiudendo tutte le fessure, che fa le leggi per i delinquenti e io mi chiedo se la legge è uguale per tutti».
LISTE IN TRE REGIONI – «Se ci saranno le politiche, il movimento c’è», ha annunciato Grillo dal palco. «Io farò il presidente, credo, poi ci saranno una decina di voi, io voglio vedere la gente di 30 anni prendersi questo paese…». «Nelle nostre liste – ha aggiunto Grillo – non ci saranno persone che hanno problemi con la giustizia, persone che hanno più di due candidature e che sono presenti in altri partiti. Non ce la facciamo a essere presenti con le liste in tutte le regioni, ma solo in Emilia Romagna, Piemonte e Campania: per il resto sosterremo le liste civiche regionali che vorranno presentarsi». Quanto a future elezioni comunali, «saremo sempre disponibili a sostenere e lanciare le nostre liste civiche».
IL PROGRAMMA – Nel corso della manifestazione Grillo ha puntato il dito contro il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, «che si deve far processare come qualsiasi cittadino italiano», e contro il capo dello Stato Giorgio Napolitano, apostrofato come «Ponzio Pilato». Poi ha illustrato i contenuti del programma politico del Movimento, che punta sulla trasparenza amministrativa, il no ai condannati in Parlamento, provvedimenti per la riconversione energetica e contro il cemento, l’accesso gratuito a Internet per tutti.
I CONIUGI CELENTANO – Tra i presenti anche Adriano Celentano e la moglie Claudia Mori: quando i due cantanti sono entrati e si sono seduti nel palchetto d’onore della platea, sono scattati applausi e incitamenti («Adriano, Adriano»). Tra il pubblico anche Pietro Ricca, giornalista free lance noto per aver dato del “Buffone-Puffone” a Silvio Berlusconi, e l’eurodeputato dell’Idv Luigi De Magistris, che in una nota ha espresso sostegno al movimento di Beppe Grillo: «E’ un interlocutore importante con cui resta e resterà aperto un canale diretto di confronto e di dialogo per un’azione comune».
«DI PIETRO? UN MONUMENTO» – Grillo ha anche accennato al lodo Alfano e alla legge sullo scudo fiscale, ribadendo la contrarietà alla firma del presidente della Repubblica. «Di Pietro va difeso. È un monumento per quello che fa», ha detto Beppe Grillo, dicendosi d’accordo con le critiche espresse dall’ex magistrato.
LIBERTÀ DI STAMPA – La manifestazione sulla libertà di stampa che si è tenuta ieri a Roma «era stata rinviata dopo la strage di Kabul, ma è stata fatta ugualmente con oltre 20 morti a Messina. Ma che senso ha? La libertà di stampa non significa nulla», ha affermato Grillo, che ha ricordato come a Torino il suo movimento avesse promosso una manifestazione alla quale avevano partecipato 140mila persone al fine di indire un referendum per chiedere la fine dei finanziamenti pubblici ai giornali e l’abrogazione dell’Ordine dei giornalisti.
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