Il G7 riunito a Washington per salvare il salvabile; Tremonti fa proposte innovative
Il G7 si impegna a intraprendere «tutte le azioni» necessarie per arginare la crisi sui mercati che venerdì ha toccato un nuovo picco negativo, e sostenere, di conseguenza, l’economia.
Cari amici,
alle volte mi capita di giudicare le persone in modo affrettato e superficiale.
E’ un errore imperdonabile e quando succede mi pento!
Tremonti mi è sempre sembrato antipatico e “saccente”, ma ultimamente mi sono accorto che sta diventando sempre di più “dei nostri”.
Non so dire se sia cambiato lui, oppure se sono stato io ad avere sbagliato clamorosamente il giudizio.
Comunque sia, il suo intervento di oggi al G7, getta una luce di novità che potrebbe promuovere dei cambiamenti importanti.
Sono curioso di conoscere nei dettagli questo lavoro “in progress” che il nostro ministro dell’ Economia sta preparando, ma già ora le premesse sono incoraggianti.
In particolare ho letto l’ ultimo libro scritto da Giulio Tremonti (la paura e la speranza), e l’ ho trovato ricco di spunti interessanti da approfondire.
Spero che non mi giudicherete “di destra” a causa di questi giudizi.
Io non amo le etichette, ed è mia abitudine cercare la verità ovunque si trovi.
Mi piace difendere i miei punti di vista, ma non resto legato ai miei giudizi quando ritengo opportuno cambiare idea.
E, in questo caso, credo sia conveniente apprezzare e promuovere qualunque idea “nuova” che serva a dare speranza nel futuro, che appare sempre più incerto e minaccioso.
Corriere della sera
TREMONTI – Di fronte a una crisi come quella attuale, il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ritiene necessario «estendere il G8 ad altri Paesi», tenendo così conto delle nuove realtà economiche emergenti. Parlando all’ambasciata italiana al termine degli incontri del G7 e del Fondo Monetario, Tremonti ha spiegato come «il vecchio G7, poi G8, controllava l’80% del pil del mondo», mentre ora si ferma al 50%. Di fronte alla crisi che «è globale» e senza precedenti, secondo Tremonti «va data una risposta non solo tecnica ma anche politica». Poi, l’annuncio a sorpresa: l’Italia utilizzerà il suo turno alla presidenza del G8 per proporre una riforma complessiva dell’architettura finanziaria mondiale, quella uscita da Bretton Woods. «Il lavoro è in progress», afferma il ministro, «e presenteremo una bozza preliminare nelle riunioni del Fondo e del G20 di sabato». Con la convinzione «che si debba guardare al sistema del futuro» e tre principi guida: «se la crisi è globale le soluzioni non possono essere locali; se la crisi è nuova non si può risolvere con strumenti vecchi; se l’origine della crisi è stata finanziaria la risposta deve essere anche istituzionale».
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