L’ultimo periodo del comma 3 D.Lgs 127/2015 , precisa:
“Sono esonerati dalle predette disposizioni (…emissione della fattura elettronica), i soggetti passivi che rientrano nel cosiddetto “regime di vantaggio”.
Il regime di vantaggio comprende i contribuenti compresi all’articolo 27, commi 1 e 2, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111.
Inoltre i contribuenti che applicano il regime forfettario di cui all’articolo 1, commi da 54 a 89, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.”
Pertanto, i contribuenti aderenti ai regimi fiscali citati potranno continuare ad emettere fatture in formato analogico (cartaceo) anche dopo il 31/12/2018.
Una buona notizia per gli amministratori di condominio minimi o forfettari
Ebbene, dal mio punto di vista ciò è una buona notizia per moltissimi (…. e non solo amministratori di condominio) che si trovano nella condizione di minimi o forfettari.
Inoltre, siccome pare che il limite di ricavi per la permanenza nel regime forfettario verrà innalzato a 65.000 euro, come previsto dalla nuova manovra di Bilancio, la platea dei soggetti interessati all’ esonero risulterà notevolmente incrementata.
Però d’ altra parte non capisco il senso di questa nuova implementazione, se moltissimi contribuenti non saranno assoggettati all’ obbligo di emissione della fattura elettronica.
D’ altra parte bisogna considerare che gli amministratori di condominio saranno molto interessati ai programmi di gestione delle fatture elettroniche, poichè questo potrà incrementare l’ efficienza dei programmi gestionali.
Per un amministratore di condominio la velocità e la precisione delle registrazioni contabili sono un requisito molto importante per abbassare i costi di gestione, e soprattutto per generare un archivio informatico in formato elettronico.
Per il condominio questo sistema può generare vantaggi nel controllo della gestione amministrativa.
Insomma, per ciò che mi riguarda mi sto abituando all’ idea di emettere la fattura elettronica, a prescindere dall’ obbligo imposto dalla legge.
Bisognerebbe ritornare a fare le cose perchè sono utili, perchè sono necessarie, non perchè sono imposte.
E questo vale sia per il campo fiscale, sia in quello economico, laddove la normativa si impone per finalità che i soggetti incisi e percossi non riescono a capire.
Per fortuna, per una volta, i soggetti incisi e percossi sono salvi.
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