Eluana, stop della Lombardia “Non sospendere l’assistenza”
La risposta della regione dopo la richiesta del padre della ragazza “Le strutture sanitare devono garantire nutrizione e idratazione”
Cari amici,
La storia di questa povera ragazza e di suo padre, con il tempo si aggroviglia sempre di più, e sta assumendo dei contorni politici insospettati.
Mi sembra che si sia formato uno scontro non dichiarato e non voluto tra il potere giudiziario, che ha emesso una sentenza chiara e inequivocabile permettendo la cosiddetta “morte dolce” ad Eluana, e i diversi e variegati settori dell’ opinione pubblica e religiosa, i quali stanno mettendo in gioco tutte le pressioni politiche possibili per mantenere questa situazione al centro del dibattito sociale.
Il risultato è che nessuno vuole rimanere con il “cerino in mano” come si dice.
Ma qual’ è il problema? Che cosa c’ è in gioco di così importante, tanto che se ne continua a parlare a distanza di mesi?
Credo che il punto centrale della questione sia che l’ uomo non può avere il diritto di togliere la vita ad altri uomini.
E, di conseguenza, neanche il potere politico e/o giudiziario, allo stesso modo, hanno il diritto di togliere la vita!
I giudici possono tentare di giustificare questo “permesso” con chili di carta da bollo, ma la decisione rimane lo stesso ingiustificabile da parte dell’ anonimo cittadino, il quale diventa all’ istante consapevole che questa decisione un giorno potrebbe riguardare benissimo anche lui!
Ed io non voglio mettere la mia vita in mano ai giudici, perchè non mi fido!
Essi non sanno nulla della vita e della morte!
Essi hanno studiato per applicare le leggi in vigore nello Stato, e in quei pezzi di carta non può esserci scritto il diritto di vivere e di morire di Eluana.
E’ questo il punto della questione che provoca irritazione e ribellione da parte dell’ anonimo operatore sanitario a cui una sedicente “sentenza” impone di togliere la vita.
E il padre di questa ragazza, quando afferma che “ormai è sotanto una questione legale”, provoca una ulteriore radicalizzazione dello scontro, che invece avrebbe bisogno di essere approfondito dal punto di vista filosofico e religioso:
Che cos’ è l’ uomo prima di essere nato e dopo che muore?
La Repubblica
MILANO – “Il personale sanitario non può sospendere l’idratazione e l’alimentazione artificiale del paziente”. Sono le parole del direttore generale della Sanità della regione Lombardia Carlo Lucchina, che si è espresso sulla vicenda di Eluana Englaro, la ragazza in coma irreversibile dal 1992. Ma Beppe Englaro, padre di Eluana non ci sta: “C’è un decreto e deve essere eseguito, seguiremo tutte le vie legali perchè ciò avvenga”.
Nei giorni scorsi Englaro, Beppe Englaro, avevo chiesto alla regione in quale struttura far ricoverare la figlia, per poter interrompere il trattamento che la tiene in vita, dopo che la Corte d’Appello di Milano aveva autorizzato la sospensione delle cure.
La lettera. Nella risposta ufficiale, la Regione spiega: “La richiesta avanzata non può essere esaudita in quanto le strutture sanitarie sono deputate alla presa in carico diagnostico – assistenziale dei pazienti”. La precisazione si riferisce in particolare agli hospice. “In tali strutture, hospice compresi, deve inoltre essere garantita l’assistenza di base che si sostanzia nella nutrizione, idratazione e accudimento delle persone”.
Lucchina lancia anche un monito al personale: “Il personale sanitario che procedesse, in una delle strutture del Servizio Sanitario, alla sospensione dell’ idratazione e alimentazione artificiale verrebbe dunque meno ai propri obblighi professionali e di servizio anche in considerazione del fatto che il provvedimento giurisdizionale, di cui si chiede l’esecuzione, non contiene un obbligo formale di adempiere a carico di soggetti o enti individuati”.
Il padre. L’ennesimo stop delle istituzioni non spaventa Beppe Englaro. “Ormai è solo una questione legale – spiega il padre di Eluana – C’è un decreto e deve essere eseguito, quindi seguiremo tutte le vie legali perchè ciò avvenga. Andremo fino in fondo, perché è questa la strada che stiamo seguendo Ora vedremo dal punto di vista legale come superare quest’altro ostacolo”.
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