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CURE E ASSISTENZA AGLI ANZIANI CON LA BADANTE DI CONDOMINIO

Nato cinque anni fa a Bologna, su idea di Confabitare, il progetto ha avuto successo in molte città. Ora sbarca anche a Roma

Lucilla Quaglia scrive…

La crisi aguzza l’ingegno. Diventa sempre più difficile per le famiglie italiane far quadrare il proprio bilancio. Giovani senza lavoro e senza la speranza di trovarlo a breve, cinquantenni che lo perdono o vanno in cassa integrazione, attività che chiudono, anziani con pensioni non più adeguate in quanto hanno perso parte del loro potere d’acquisto.

Tra tutti questi problemi c’è da risolvere anche quello del vivere quotidiano che include il trattamento degli anziani e delle famiglie che li hanno in carico e che sempre più spesso necessitano della badante. Per questo sono nate tante iniziative utili ed economiche tra cui quella della badante di condominio.

Il progetto di Confabitare

Ruota attorno al welfare condominiale. Un’idea che comprende quindi un assetto più globale di aiuto che va dall’infermiere di condominio alla baby sitter, fino ai gruppi di acquisto.

Un progetto, quello della badante di condominio, partito da tempo con successo nel Nord Italia e in particolare a Bologna, Verona, Milano, Torino.

Si è poi esteso a Cagliari, Reggio Calabria e Messina e ora si affaccia anche nella Capitale, almeno come domanda. A Roma si registrano infatti numerose richieste che ancora però non hanno trovato il giusto compimento. “Nella Città Eterna non esistono ancora badanti di condominio – spiega il presidente di Confabitare Alberto Zanni – ma ci stiamo organizzando e a breve partirà il progetto perché la richiesta è molto alta.

La badante si può realizzare all’interno dello stesso stabile nel quale ci siano almeno tre o più famiglie che abbiano nel loro nucleo un anziano e quindi necessitino di un aiuto. Famiglie che possono essere sia proprietari che inquilini purché abitino nello stesso contesto”. Ad oggi le statistiche parlano come media di 4 famiglie per condominio.

Qual è l’organizzazione?

Inizialmente si fa una riunione con le famiglie interessate per stabilire un piano orario su come impiegare la badante e suddividere la giornata in tante ore presso questa o quella famiglia.

A questo punto si inizia e la badante presterà la propria attività presso le famiglie interessate all’interno del condominio seguendo il piano concordato.

Essendo impegnata per l’intera giornata la persona assunta alla fine del mese percepirà comunque l’intero importo dello stipendio ed anche lavorando all’interno dello stesso stabile: non dovrà fare spostamenti da una parte all’ altra della città per cambiare famiglia e luogo di lavoro e quindi non avrà dispersioni di tempo. I vantaggi del condomino sono che dovranno essere pagate le ore effettivamente svolte dalla badante secondo il piano concordato portando così a un risparmio economico consistente: poiché anziché pagare mediamente dai 1.000/1.200 euro mensili si passerà a circa 250 euro per le ore svolte, potendo comunque usufruire della badante in caso di bisogno come se fosse a tempo pieno.

Essendo infatti presente durante la giornata all’interno dello stesso condominio averla a portata di mano sarà molto facile. In caso di necessità potrà intervenire subito in quanto si troverà alla porta accanto o al piano di sopra. Insomma una sola badante all’interno di un condominio che suddivide le ore di lavoro tra più famiglie parcellizzando il contratto domestico di colf e badante in quote.

L’esperienza emiliana

Evidentemente deve aver fatto scuola la formula dei cosiddetti gruppi di acquisto, cioè di quelli che si organizzano per dividersi l’incombenza e il costo della spesa selezionando le offerte migliori.

Così, lo stesso format è stato applicato all’assistenza agli anziani. Per un anno, in quarantacinque condomini del capoluogo emiliano sono state ingaggiate altrettante badanti suddividendosi oneri e tempo.

La formula è semplice: il palazzo arruola un’energica signora tuttofare parcellizzando il contratto domestico di colf e badanti in quote. “Come se fossero tanti singoli part-time – aggiunge Zanni – l’associazione si occupa del coordinamento, di istruire le signore selezionate e di seguire la parte amministrativa. A costo zero. Ogni anziano paga solo l’effettivo consumo: 200-250 euro al mese per due ore di lavoro al giorno contro i 1.000-1.200 euro mensili per un’assunzione a tempo pieno. Cinque euro lordi all’ora più contributi e la badante è servita per tutti”.

Si spostano da un appartamento all’ altro

Moldave e ucraine vanno per la maggiore, ma qualcosa sta cambiando, tanto che a Bologna tra le new entry dei 53 condomini coinvolti ci sono anche le italiane. Per tutte, la giornata viene suddivisa tra un pianerottolo e l’altro dello stesso stabile.

Mentre l’inquilino del primo piano schiaccia un riposino si somministrano i medicinali all’arzilla dirimpettaia. Al secondo piano si prepara una minestra calda, dopo aver fatto la spesa per il vecchietto della scala accanto. Queste le premesse da contratto. Poi c’è la realtà, quella fatta di esigenze che si sovrappongono e si concentrano tutte insieme. Ci vuole davvero molta abilità per far fronte ad un simile carico di lavoro.

I compiti

L’associazione promette di farsi carico anche di conciliare le richieste perché, nelle ore di punta, la badante rischia davvero di doversi fare in quattro. La mattina ha gli stessi rituali per tutti: la spesa, la passeggiata, i giardinetti, quindi il pranzo e poi la cena. Per non parlare dell’ora in cui l’anziano va messo a letto.

Sono esigenze condivise ma difficilmente sovrapponibili. L’ideatore della formula è ottimista: l’intesa si trova a fronte dell’evidente risparmio.

Andando indietro, in realtà, qualche precedente simile si trova, come ad Alessandria dove nel 2005 ad essere arruolato e formato fu un giovane disoccupato. Poi è stata la volta di Trieste, quindi Parma, dove sono nate le Tagesmutter: le “mamme di giorno” per l’educazione e l’intrattenimento dei bambini, a domicilio.

Poi è stata la volta dei “nonni in affitto” e dei “fratelli maggiori”, adesso è l’ora della badante. In tempi di crisi l’ottimizzazione delle forze e delle spese è decisamente sempre più di moda.

http://www.leggo.it/CASA/GUIDE/cure_e_a … 1353.shtml

 

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