crocifissi in classe, sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo sul ricorso presentato da una italiana
Cari amici,
La notizia di oggi è che la corte europea dei diritti dell’ uomo di Strasburgo ha sentenziato che il crocefisso in classe costituisce «una violazione del diritto dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni».
Si tratta di una violazione alla «libertà di religione degli alunni».
Ma vogliamo approfondire un pochettino questa questione?
O vogliamo lasciare alla Corte di Giustizia europea il diritto di sentenziare su come le scuole debbano educare i nostri ragazzi?
Cari giudici, la sottesa convinzione che si possa insegnare in modo “neutrale” lasciando libertà di pensiero e di religione agli alunni e ai loro genitori è una gigantesca panzana!
L’ educazione vincola il pensiero e la libertà di giudizio a ciò che l’ insegnante ritiene sia il giusto insegnamento.
Se dovessi enumerare gli insegnanti “cretini” i quali, non avendo spessore culturale, mi imbottivano la testa con nozioni inutili e istruzioni basate su falsità prescrittive, ne conterei facilmente almeno una decina.
E’ noto che si insegna con l’ esempio e non con il proprio sapere, che può soltanto essere condiviso.
Non sarà che la segreta ambizione di “lor signori” sia abolire la scuola pubblica e costringere la gente a finanziare le scuole private più vicine ai “propri” orientamenti?
Perchè il divieto di scegliere nel campo dell’ educazione vuol dire uccidere il pensiero, la libertà di giudizio, la stessa figura dell’ insegnante.
Io non lo voglio il mondo che mi proponete! – Crocifissi in classe
Per me l’ insegnante deve avere il potere di decidere se appendere o non appendere il crocifisso a scuola.
Invece gli alunni devono avere il diritto di discutere con l’ insegnante il senso della sua scelta.
Così si alimenta la critica e la ricerca della verità!!
La legge non può orientare la cultura della gente.
E mi sembra evidente che la religione è parte della cultura.
Tenetevi le vostre sentenze e lasciateci vivere in pace!
Corriere della sera
MILANO – La presenza dei crocefissi nelle aule scolastiche costituisce «una violazione del diritto dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni».
Si tratta di una violazione alla «libertà di religione degli alunni».
Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo nella sentenza su un ricorso presentato da una cittadina italiana.
LA PROTAGONISTA – Il caso era stato sollevato da Soile Lautsi, cittadina italiana originaria della Finlandia, che nel 2002 ha chiesto all’istituto statale Vittorino da Feltre di Abano Terme (Padova), frequentato dai suoi due figli, di togliere i crocefissi dalle aule.
A nulla in passato erano valsi i suoi ricorsi davanti ai tribunali in Italia. Ora i giudici di Strasburgo le hanno dato ragione.
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