Bce: «Crisi peserà su nuove generazioni»
Nel bollettino parla di «recessione grave e sincronizzata». Urgenti le misure per obiettivi di bilancio a medio termine
Cari amici,
riporto di seguito l’ articolo tratto dalla WebPage del Corriere della sera, che tratta di un tema di attualità: La crisi economica e finanziaria.
Stiamo attraversando un momento di passaggio “storico” che scuote dalle fondamenta le basi economiche che hanno sostenuto per anni la nostra convivenza sociale.
Le borse mondiali hanno un andamento schizofrenico, che agita gli istinti peggiori degli speculatori.
Tutti noi siamo portati sempre di più in una logica di competizione, che non ci permette di guardare al di la del nostro piccolo interesse personale.
In questa situazione, i vantaggi vanno tutti a chi negli anni scorsi ha conseguito una posizione economica e finanziaria privilegiata, e pertanto ha interessi che si possono difendere in una posizione di vantaggio politico.
Per chi percepisce stipendi ed emolumenti stratosferici, e per chi è vicino ai luoghi in cui si maneggiano i soldi senza controllo, risulta assai facile orientare la crisi in modo da mantenere ed accrescere le proprie posizioni di “status” sociale.
Per chi, invece, si è affacciato al mondo del lavoro in anni recenti, o per le aziende che si confrontano con un mercato saturo e pieno di competitors affamati di contratti e di risorse finanziarie, invece, è molto difficile emergere e conquistare posizioni “stabili”.
Appare pertanto un confronto politico tra “ricchi” e “poveri” e tra “vecchi” e “giovani”, dovuto al fatto che non ci sono più equilibri di potere tali da permettere di distribuire equamente le risorse economiche e finanziarie disponibili, e pertanto, da ciò deriva una disparità di forze incolmabile tra chi “ha” potere, status sociale consolidato, pensioni acquisite quando erano garantite e convenienti, e chi invece “non ha” nulla, a parte la voglia di costruire la propria vita in modo decente.
Spero davvero tanto che questi confronti sapranno trovare delle vie politiche pacifiche per ricomporsi, perchè altrimenti potrebbero crearsi presto delle nuove forze di opposizione che potrebbero assumere dei comportamenti violenti e non controllabili.
Corriere della Sera
MILANO – L’economia mondiale sta attraversando una fase di «recessione grave e sincronizzata» e la crisi peserà sulle nuove generazioni. È fosco e complesso il quadro tracciato dalla Banca centrale europea nel suo bollettino mensile. L’istituto di Francoforte guidato da Jean-Claude Trichet prevede che «l’acuirsi e il diffondersi delle turbolenze dei mercati finanziari freneranno probabilmente la domanda su scala mondiale e nell’area dell’euro per un periodo di tempo prolungato». «Le tensioni nel sistema bancario – si legge – si sono tradotte in un inasprimento dei criteri per la concessione del credito, in un rapido deterioramento del clima di fiducia e in un crollo dei valori azionari».
FUTURE GENERAZIONI – L’allarme riguarda anche il futuro e la Bce si preoccupa del prezzo che dovranno pagare le nuove generazioni per l’attuale crisi: «Nel complesso i provvedimenti straordinari decisi sinora comportano oneri considerevoli per le finanze pubbliche in numerosi Paesi dell’area dell’euro. Se non saranno riassorbiti a tempo debito, peseranno in modo particolarmente negativo sulle nuove generazioni e su quelle future. È quindi indispensabile – proseguono gli esperti – ristabilire quanto prima un impegno credibile a favore degli obiettivi di bilancio a medio termine».
CAUTELA NEGLI INTERVENTI – La Bce invita quindi i governi europei alla prudenza nelle scelte di politica economica contro la crisi: «La situazione economica corrente richiede particolare cautela nell’adottare vaste misure di stimolo fiscale, tenendo conto delle particolari condizioni di bilancio di ciascun Paese». Il settore più colpito dalla recessione e dall’«ulteriore peggioramento della situazione economica internazionale in dicembre» è quello manifatturiero, «dove la produzione cala a ritmo sostenuto». Per quanto riguarda l’inflazione Francoforte prevede che nei prossimi mesi «si dovrebbe ridurre ulteriormente e a metà anno si potrebbe collocare su livelli molto bassi», per poi «riprendere ad aumentare nella seconda metà dell’anno», ma – sottolinea – i rischi per la stabilità dei prezzi sono sostanzialmente bilanciati.
INCERTEZZA ELEVATA – Nel complesso «il livello di incertezza resta eccezionalmente elevato», sia sul fronte dei prezzi che su quello dello scenario economico futuro. «I rischi per la crescita, che nel complesso restano chiaramente orientati al ribasso, sono connessi principalmente alla possibilità di un più forte impatto delle turbolenze finanziarie sull’economia reale, a nuove spinte protezionistiche e a una correzione disordinata degli squilibri mondiali». Dal lato dei consumatori, la Bce «si attende che il calo dei prezzi delle materie prime sostenga il reddito disponibile reale nel prossimo periodo», mentre Eurolandia «dovrebbe beneficiare appieno degli effetti delle misure di politica monetaria annunciate nelle ultime settimane».
PRESTITI IN FRENATA – Infine rallentano i prestiti bancari a imprese e famiglie nell’area dell’euro: «L’inasprimento delle condizioni di finanziamento ha contribuito negli ultimi mesi al rallentamento del flusso dei prestiti delle istituzioni finanziarie monetarie al settore privato non finanziario».
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