A maggio consumi giù del 2,7%
Confcommercio: è il settimo segno negativo consecutivo , la flessione dall’inizio dell’anno è dell’1,9%
Cari amici,
Riporto oggi questa notizia di ieri, tratta dalla Web page del Corriere della Sera.
Ho sentito talvolta che le notizie “invecchiano” molto presto.
Credo che questa opinione non riguardi tutte le notizie, nè tutti gli argomenti.
Le notizie economiche, specialmente se collegate a quelle politiche, hanno una loro storia, e ci permettono di capire il contesto, se opportunamente coordinate.
E noi ci preoccupiamo proprio di coordinare, dare contesto, e “spiegare”.
Spiegare, capire, collegare, in modo da tenerci svegli e “attenti”.
Potremo difenderci e badare ai nostri interessi soltanto se riusciremo ad essere consapevoli e correttamente informati.
Soprattutto abbiamo la necessità di creare legami e coordinamenti, in modo da poter condividere valore sociale, culturale ed economico.
Per questo esiste la Community AziendaCondomìnio!
Ragazzi …..salviamoci la pelle!
Inventiamoci un modo di vivere più umano e solidale, perchè in giro tira una brutta aria!
“Possiamo” fare scelte originali se ci organizziamo.
Mi date una mano?
Corriere della Sera
ROMA – Gli italiani tirano la cinghia e acquistano sempre meno. A maggio l’Indicatore dei Consumi di Confcommercio registra una riduzione del 2,7% delle quantità rispetto allo stesso mese del 2007. È il settimo segno negativo consecutivo ed ha portato ad una flessione dell’1,9% nei primi cinque mesi dell’anno, contro un +1,1% dello stesso periodo del 2007.
Cesare Pambianchi, presidente della Confcommercio (Archivio Corsera)
Cesare Pambianchi, presidente della Confcommercio (Archivio Corsera)
Per Confcommercio «questo dato fa sfumare definitivamente l’ipotesi di uscire entro breve da una crisi ormai strutturale, profonda» e rafforza la previsione di crescita italiana che nel 2008 sarà «prossima allo zero».
DATI – Il dato di maggio dell’ICC continua a riflettere un’evoluzione negativa della domanda di beni (-3,8% in quantità rispetto all’analogo mese del 2007) a cui si è associata una stabilità per quella relativa ai servizi.
La stagnazione registrata nell’ultimo mese per quest’ultima componente porta a confermare che il valore negativo di aprile non fosse dovuto solo all’effetto statistico, ma incorporasse anche la tendenza delle famiglie a comprimere una parte di consumi ritenuti meno necessari in un periodo di difficoltà economica. Per quanto riguarda i prezzi del paniere di beni e servizi considerati nell’ICC, nel mese di maggio è proseguita la fase di accelerazione, conseguenza non solo di quanto sta avvenendo sul versante dei beni, alimentari e carburanti in primo luogo, ma anche del trasferimento degli input di costo ad alcuni servizi, soprattutto quelli relativi alla mobilità. Sotto il profilo delle quantità il dato di maggio riflette il permanere di una tendenza riflessiva della domanda per quasi tutti i beni e servizi che compongono l’aggregato, con le uniche eccezioni che continuano ad essere rappresentate dai beni e servizi per le comunicazioni e, in misura più contenuta, dai beni e servizi per la cura della persona. La domanda di beni e servizi ricreativi continua a registrare, in termini quantitativi, un’evoluzione negativa con una flessione a maggio del 4,9% rispetto all’analogo mese dello scorso anno confermando la tendenza che ha caratterizzato l’ultimo biennio, sintomatica delle difficoltà in cui versa parte delle famiglie portate a rinunciare a consumi che sono ritenuti meno necessari. Va peraltro sottolineato come nell’aggregato non siano considerate alcune tipologie di concorsi a pronostico, quali le lotterie istantanee e le scommesse anche via internet, di più recente diffusione le quali stanno registrando comunque una crescita, difficilmente quantificabile data la difficoltà a reperire informazioni esaustive in corso d’anno.
ACQUISTI – Meno auto e benzina, ma anche meno cibo e vestiti. È questa la fotografia degli acquisti degli italiani che scatta l’Indicatore dei Consumi di Confcommercio per il mese di maggio. Sono crollati del 13,5% rispetto ad un anno prima gli acquisti di beni e servizi per la mobilità – un capitolo nel quale sono inserite auto e moto, ma anche benzina e biglietti aerei – ma cala anche la quantità di alimentari comperati (-3,3%), quella dei beni e dei servizi ricreativi (-4,9%), quella di abbigliamento e calzature (-2,3%), e l’acquisto di beni e servizi per la casa (-1,2%) che riguardano non solo gli elettrodomestici (che sono in lieve crescita) ma anche le bollette della luce. Anche i consumi di beni per la comunicazione, che continuano a segnalare una crescita del 6,9%, mostrano i primi sintomi di rallentamento. Gli italiani invece non riducono la spesa per alberghi e pasti fuori casa (+0,4%) e quella dei beni e servizi per la cura della persona (+2,8%).
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