Per dumping fiscale si intende il ribasso di aliquote e pressione per attrarre contribuenti da altre parti del mondo per trarne comunque guadagni supplementari sul fronte delle imposte dirette e sui loro consumi in loco.
La nozione generale suddetta nel mercato di riferimento delle gestioni condominiali assume una variante tutta italiana.
Infatti la legge fiscale ha creato il regime forfettario; pertanto esistono numerosi contribuenti forfettari che NON applicano l’ IVA ai consumatori finali, i quali, tra l’ altro, sono i condomìni.
Nello stesso mercato operano da anni in forma associata o societaria numerosi contribuenti che invece sono costretti ad applicare l’ IVA ai consumatori finali, che comprendono anche i condomìni.
Come noto, l’ IVA per i contribuenti finali è una spesa; pertanto il sistema fiscale ha creato una categoria di contribuenti che è in condizioni di applicare prezzi inferiori del 22% rispetto ad altre categorie di contribuenti che offrono lo stesso servizio.
A mio giudizio si tratta di un vantaggio incolmabile, in un mercato in cui il differenziale di prezzo ha una importanza primaria.
D’ altra parte bisogna anche constatare che il differenziale di prezzo assume un’ importanza primaria solo al momento della nomina, poichè l’ amministratore una volta eletto assume una ruolo da monopolista del mercato; le comunità residenziali hanno un rapporto di dipendenza nei confronti dell’ amministratore, poichè non sono organizzati, sono disinformati, e non hanno strumenti per dirigere la gestione condominiale promuovendo i propri interessi.
Ma un giorno la storia cambierà!
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