Condominio, ecco cosa cambia
A giugno entreranno in vigore nuove regole, ma cosa cambia in concreto nella gestione condominiale?
Il 18 giugno entra in vigore la riforma dei condomini (Legge 220/2012); la novità interessa circa 30 milioni di italiani. Nuove regole per l’amministratore, le assemblee, la gestione, i diritti e gli obblighi.
L’amministratore. Indispensabile quando ci sono più di otto condomini, resta in carica due anni (salvo rinnovo), deve avere un diploma di scuola superiore e aver frequentato un corso di formazione specifico.
L’assemblea. Per facilitare le decisioni, si abbassa il quorum necessario per approvare le delibere delle assemblee. Le maggioranze indispensabili tengono conto sia del numero delle persone sia del valore millesimale di ogni appartamento: il voto di chi ha una casa grande vale di più di chi ha un monolocale.
Il sito per la trasparenza. Su richiesta dei condomini (occorre il 50 per cento +1 dei votanti e dei millesimi) e a loro spese, si può attivare un sito Internet, curato dall’amministratore, dove consultare (con una password) tutto ciò che viene deciso in assemblea.
Anagrafe di palazzo. L’amministratore deve tenere l’anagrafe condominiale: dati catastali, condizioni di sicurezza di ogni appartamento, dati dei proprietari (anche titolari dei diritti reali di godimento) da comunicare anche a eventuali affittuari. I condomini devono comunicare all’amministratore ogni variazione entro 60 giorni, pena l’addebito del costo per reperire le informazioni.
I controlli della gestione. Entrate e uscite devono passare su un conto corrente (bancario o postale) intestato al condominio. L’amministratore deve inviare un rendiconto condominiale, un bilancio della gestione che sarà discusso in assemblea (entro 180 giorni).
Chi non paga. Nei confronti di chi è in ritardo col pagamento delle spese, a sei mesi dal rendiconto in cui risulta la morosità, l’amministratore può agire per vie legali (richiedere un decreto ingiuntivo). Se il ritardo si protrae per altri sei mesi può impedire al moroso l’uso dei servizi comuni (ascensore, riscaldamento) dando ai fornitori i suoi dati per il recupero del denaro.
Le multe. Il regolamento interno del condominio è obbligatorio quando ci sono più di dieci condomini: l’amministratore può sanzionare chi non lo rispetta con una “multa” fno a 200 euro e 800 euro se la trasgressione è ripetuta.
Le iniziative personali. Ogni condomino può installare, anche su parti comuni (il tetto, la facciata), un’antenna individuale senza autorizzazione dell’assemblea. Gli altri, anche se non sono d’accordo, devono consentire l’accesso alla propria casa per i lavori necessari. Possono essere installati sui tetti pannelli solari, anche se alimentano singole unità immobiliari. Anche in questo caso non serve l’autorizzazione dell’assemblea, che però può imporre vincoli architettonici (con la maggioranza di 2/3 dei millesimi).
http://www.oggi.it/consiglio/condominio … sa-cambia/
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