«Il Noce» in via Fratelli Cervi ad Albino è riuscito, grazie alla buona volontà delle famiglie vi abitano, a trovare un equilibrio positivo. Il segreto? Far prevalere lo spirito altruistico, senza abbandonarsi ai mugugni.
Dodici appartamenti per altrettante famiglie che da 31 anni sperimentano una pacifica convivenza che culmina, al finire dell’estate, in una grande tavola imbandita davanti ai box delle automobili.
Quasi da non credere se consideriamo le cronache dei giornali e i fascicoli dei tribunali.
Domenica il pranzo si è ripetuto con 38 coperti.
Qualche tempo fa si era arrivati a 64 commensali. Ma si sa: gli anni passano, i figli crescono e migrano altrove e trovare una data che accontenti tutti è complicato. I presenti non si fanno mancare nulla, dall’aperitivo al caffè con un assortimento di portate intermedie da far impallidire un pranzo nuziale.
Zinker scrive………
“Se l’ uomo della strada fosse alla ricerca del proprio io, quali pensieri-guida troverebbe per cambiare la propria esistenza?
Forse scoprirebbe che il suo cervello non è ancora morto, che il suo corpo non è ancora inaridito e che, in qualunque situazione si trovi, è ancora l’ artefice del proprio destino. Può cambiare questo destino prendendo la decisione di cambiare seriamente se stesso, combattendo le sue meschine resistenze al cambiamento e la paura, imparando a conoscere meglio la propria mente, provando a comportarsi in modo da soddisfare i suoi veri bisogni, compiendo atti concreti anzichè limitarsi a vagheggiarli”…..
“Come può Hannah Arendt separare con un filtro ciò che ammira nella cultura borghese – il costituzionalismo, l’ affermazione dei diritti umani fondamentali, l’ uguaglianza di fronte alla legge, l’ insistenza su una sfera privata della vita umana estranea al politico, la tolleranza religiosa, – condannando nello stesso tempo ciò con cui è in disaccordo – il secolarismo, l’ assunzione cinica della pervasività dell’ interesse privato, l’ influenza corruttiva del denaro sui valori umani, le tendenze depoliticizzanti e la minaccia che esse pongono per la tradizione e il senso di appartenenza?”
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