Il condominio degli avvoltoi "Paghi i danni per sua figlia suicida"
L’assemblea di condominio in un palazzo di Cornigliano. Per il risarcimento dei danni alla rete del loro giardino provocati ad agosto dal suicidio di una quarantenne lanciatasi dal balcone di casa chiedono centocinquanta euro al padre della vittima, un pensionato
Un’assemblea di condominio, un palazzo di Cornigliano. Una discussione tra gli inquilini che all’improvviso degenera in insulti, gente che alza la voce e persino minaccia fisicamente gli altri. L’amministratore se ne va, indignato.
Sembra una storia come tante, quella dell’altra sera. Invece no. È una storia orribile che si fa fatica a raccontare. Che quasi non ci si crede, anche perché ha per teatro un quartiere popolare, operaio, dove la solidarietà, la comprensione, l’assistenza reciproca, sono sempre stati valori fondamentali. Ma purtroppo è tutto vero.
Succede che nell’agosto scorso una quarantenne genovese, da tempo sofferente di crisi depressive, si toglie la vita lanciandosi dal balcone della propria abitazione. Il palazzo è appunto quello di Cornigliano, non c’è bisogno di precisare la via o il numero civico.
La donna ci viveva da sempre con i genitori, entrambi pensionati. Dopo un volo di diversi metri è precipitata nel giardino dei vicini di sotto, sfondando una ampia rete di protezione tesa a proteggere il terreno dalla caduta di piccoli oggetti. L’impatto è stato immediatamente fatale. Una vicenda triste che tutti gli abitanti della zona, che conoscevano bene la vittima, hanno cercato in qualche modo di rimuovere.
Ma un mese più tardi, gli inquilini del piano terra hanno formalizzato una richiesta di risarcimento per i danni causati alla rete.
Scelta abbastanza discutibile dal punto di vista dell’opportunità, anche perché la rete costava poche centinaia di euro, ma perfettamente legale. Il padre della donna suicida è assicurato e superato il primo momento di stupore ha subito avvertito la sua compagnia. Che come vuole la prassi ha mandato prima i periti ad accertarsi di quanto successo, e poi – considerata la delicatezza della questione, e forse anche l’importo modesto della causa – ha rapidamente indennizzato i padroni dell’appartamento con giardino. Un assegno di trecento euro.
Nel corso dell’assemblea dell’altra sera, quelli del piano terra hanno ufficialmente comunicato di voler rifiutare l’indennizzo della compagnia di assicurazioni. La cifra è troppo bassa, al conto finale mancherebbero circa centocinquanta euro. Così hanno detto, inserendo di forza l’argomento nelle rituali discussioni condominiali sulle pulizie delle scale, assegnamenti di posteggi, sostituzione delle luci nell’ingresso eccetera.
Il pensionato, padre della donna suicida, si è visto in pratica restituire l’assegno.
Lo hanno tirato in ballo davanti agli sbalorditi presenti, chiedendogli in maniera spiccia di provvedere personalmente – e al più presto: sono già passati tre mesi! – al saldo della spesa sostenuta per la sostituzione della rete danneggiata. L’amministratore del condominio giura di non aver mai assistito ad una scena simile in tanti anni di attività, e sì che ne ha viste, di liti.
Ha interrotto l’assemblea, se ne è andato. I proprietari dell’appartamento con il giardino hanno fatto sapere al pensionato che se non pagherà entro la settimana si rivolgeranno ad un avvocato.
http://genova.repubblica.it/cronaca/201 … -70405982/
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