Condomini, arrivano le nuove regole: dal 18 giugno si cambia
ROMA – Nel salone del ragioniere Ugo Fantozzi i condomini se le davano di santa ragione, tanto che l’amministratore a un certo punto veniva lanciato come un pacco fuori dalla finestra. E giù botte e grida: «Tu sei un moroso» urlava uno, «Devi ancora tre rate di condominio» sbraitava l’altro. Era solo uno dei tanti episodi raccontati nei film di Paolo Villaggio, ma molte volte le riunioni di condominio si tramutano in piccole guerre con tanto di vittime al seguito. Statistiche alla mano, un infarto su due è causato proprio dalle famose riunioni tra inquilini. Ma dal 18 giugno le cose cambiano, entra in vigore la legge che regola proprio la disciplina tra inquilini e amministratori di condominio.
VIA L’UNANIMITÀ
A Roma ci sono, fa di conto la Cna edilizia, 73mila condomini con una media di quattordici famiglie a edificio per un totale di 1.022.000 nuclei familiari. E sarà bene che anche loro imparino in fretta quello che recita la norma 220 dell’11 dicembre 2012, la prima grande revisione sul sistema condominiale in Italia dagli anni Quaranta. Fermi restando tutti gli obblighi a carico di chi abita in un condominio – non si possono fare lavori dentro casa fuori da un certo orario, si deve fare attenzione a quando e come annaffiare le piante del terrazzo – il nuovo regolamento prevede un obbligatorio anagrafico generale dei condomini, la possibilità di un cambio d’uso dei locali, la facoltà per ogni inquilino di slacciarsi dal riscaldamento centralizzato e poter mettere una caldaia autonoma.
Si abbassa, inoltre, la maggioranza necessaria per approvare alcuni provvedimenti. Se prima, infatti, per alcuni interventi inerenti il condominio era necessaria, in sede di riunione, l’unanimità assoluta, ora basta quella di due terzi. Diventa, poi, possibile istallare apparecchi di videosorveglianza in zone comuni.
IL SITO WEB
Ma uno degli aspetti più importanti, che ricadrà nei portafogli dei condòmini, è il pagamento anticipato sui lavori di ristrutturazione dell’edificio. Per ripulire la facciata o cambiare il mattonato dell’androne gli inquilini dovranno pagare l’impresa prima dell’inizio dei lavori. «Molte volte le imprese sono pagate con ritardi di mesi per dei lavori condominiali, tanto che spesso non mancano le azioni legali contro il condominio e i suoi condòmini», dice Danilo Martorelli, presidente della Cna Lazio. Le novità, però, riguardano anche e soprattutto la temibile e a volte odiosa figura dell’amministratore che percepisce tra i 2mila e i 2.500 euro al mese di stipendio.
Non basta più avere in tasca un diploma di ragioniere e saper far di conto: gli amministratori, per essere tali, dovranno sottoporsi a corsi di aggiornamento continui, aprire un conto corrente intestato al condominio, realizzare un sito web nel quale l’inquilino potrà verificare qualsiasi decisione, delibera, proposta e avrà anche l’obbligo della riscossione forzosa, tramite decreto ingiuntivo, entro sei mesi nei confronti di chi se la prende comoda di fronte a una rata condominiale. Insomma, una riforma che tenta di disciplinare – cercando di accontentare tutti – un mondo nel quale le scene fantozziane sono all’ordine del giorno.
http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/C … 7112.shtml
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