Cipro uscirà dall’euro prima dell’ Italia (Speriamo presto)
(Dobbiamo uscire dall’ euro, perchè altrimenti l’ acqua è poca, e la papera non galleggia!!!)
Cari amici,
Spesso mi chiedo quanto ci metteremo ancora a vedere il problema con chiarezza.
Se in strada incontro un tizio burbero che mi tira un pugno in un occhio, credo che non avrei dubbi a capire chi è stato.
Invece, quando tutti i paesi del sud europa si impoveriscono nello stesso periodo, e negli stessi modi, invece di vedere la causa di questo problema (ossia il sistema euro che toglie moneta alla società come l’ acqua dalla piscina, e, come noto, senz’ acqua la papera non galleggia), i nostri politicanti danno la colpa alla "cattiva economia degli stati".
Ma questo semplice dato di fatto nessuno lo vuole vedere!!!
Di seguito voglio riportare i commenti di un economista che può spiegare molto meglio di me quanto mi sembra evidente:
Andiamo a vedere cos’è successo a Cipro. Perché capirete, il piddino, sapendo di sapere, è anche un espertone, e per ogni problema che rischia di incrinare il suo sogno, quel sogno che lui vuole tanto lasciare a suo figlio (non potendo lasciargli un esempio), per ogni problema, dicevo, lui ha una spiegazione, sempre diversa. Si sa, il piddino è fatto così. Gli fai vedere un albero e gli chiedi: "Scusa, ma è un faggio o una quercia?". E lui, diligente, si munisce di lente d’ingrandimento e comincia a contare le nervature di ogni foglia.
Nel disperato tentativo di non ammettere che il problema è l’euro, la spiegazione che il piddino dà del caso cipriota è veramente esilarante! Il problema, dice il piddino, sarebbe che i capitali che arrivavano a Cipro appartenevano ai perfidi oligarchi russi, e quindi, insomma, erano capitali dubbi. Quale sia il nesso che lega l’origine dubbia di alcuni capitali alla sòla che hanno preso tutti i depositanti (nel meraviglioso mondo dell’euro che tutela i risparmi) a me sinceramente sfugge. Come sfugge (sapientemente nascosto nelle pieghe di un’informazione virtualmente inesistente) chi staremmo salvando a Cipro.
Vi faccio un esempio, spero benaugurante. Ma scusate tanto: se voi, domattina, uscendo per strada, trovaste in terra un bel biglietto da 500 euro, cosa fareste? Vi chiedereste se è caduto di tasca a Jack the Ripper o a Cappuccetto Rosso? Non penso. Credo che vi chinereste con molta dignità, ostentando indifferenza, e ve lo mettereste rapidamente in tasca. E avreste (avrete) tutta la mia paterna benedizione. Perché pecunia non olet.
Fuor di metafora: ci hanno fatto una capa tanta col fatto che abbiamo bisogno di capitali esteri, il nostro presidente del consiglio andava in giro per il mondo col cappello in mano a invocare "portate soldi in Italia, compratevi le nostre aziende…". Perché quello che è un bene per noi dovrebbe essere un male per Cipro? Se ti servono soldi, che te ne importa di chi te li dà? Perché i soldi degli "oligarchi" dovrebbero essere meno buoni di quelli degli "sceicchi"? Alla fine, c’è grande probabilità che siano stati fatti nello stesso modo: col petrolio. Il problema dei soldi non è tanto da dove provengono. Se uno te li dà li prendi, no? Il problema è a chi vanno, cioè cosa ci fai. E qui, appunto, casca l’asino. Perché, come abbiamo più volte constatato studiando il romanzo di centro e periferia (aka ciclo di Frenkel), il problema, nel ciclo minskyano centro-periferia, è che a un certo punto in periferia di capitali ne arrivano troppi, così tanti che farci qualcosa di remunerativo diventa impossibile. La periferia crolla così sotto il peso dei capitali che non riesce né a restituire né a remunerare, e che normalmente sono stati presi in prestito da privati: sono debito privato estero.
È successo qualcosa di diverso a Cipro?
Naturalmente no.
Ed è una sorpresa quello che sta succedendo?
Naturalmente no: sevedeva (per usare il tormentone di Claudio Borghi), e sevedeva benissimo.
Siccome la storia l’ho raccontata diverse volte (l’ultima qui, a proposito della Slovenia), possiamo andare rapidi.…segue…
http://goofynomics.blogspot.it/2013/03/ … tment.html
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