Più di 26mila edifici privati devono essere sottoposti a verifica di idoneità statica, finalizzata all’emissione del CIS (Certificato di idoneità statica), senza contare quelli pubblici.
A stabilirlo è stato il Comune di Milano nel 2014. Da allora sono passati tre anni e il mercato è tuttora quasi del tutto fermo nonostante i tempi stringano, visto che le pratiche vanno ultimate entro il 2019 e, soprattutto, visto che le procedure per eseguire il CIS possono durare diversi mesi, qualora venissero rilevate problematiche strutturali da sanare.
Entro il 2019 tutti gli stabili con più di 50 anni dovranno essere in possesso del Certificato di Idoneità Statica.
La mancata emissione di suddetta certificazione comporta la decadenza dell’agibilità che ha come diretta conseguenza il crollo del valore immobiliare dello stabile.
Inoltre, questa certificazione è obbligatoria e i notai dovranno allegarla agli atti per la compravendita degli edifici.
Tutti i dettagli relativi all’ emissione del CIS sono presenti all’ art. 11.6 del Regolamento Edilizio del Comune di Milano, il primo ente in tutta Italia ad aver reso obbligatoria questa procedura volta a «preservare il patrimonio edilizio esistente e quindi a garantire l’agibilità e la sicurezza dello stesso», come ha sottolineato l’assessore all’ Urbanistica Pierfrancesco Maran.
Nello specifico è dal 26 novembre del 2014 che il Comune di Milano ha stabilito che gli edifici con più di 50 anni di vita devono essere sottoposti obbligatoriamente alle verifiche di idoneità statica finalizzate all’emissione del CIS (Certificato di Idoneità Statica).
Nel novembre 2016 l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Milano ha poi pubblicato delle linee guida, definite dal Comune «corrette e univoche al fine di cristallizzare indicazioni operative puntuali per la compilazione della dichiarazione del Certificato di Idoneità Statica (CIS) dei fabbricati più datati, resa obbligatoria dal nuovo Regolamento Edilizio».
«Restano dunque due anni alla scadenza di tale obbligo. È bene che gli amministratori di condominio e gli stessi condomini comincino a interessarsi, allo scopo di evitare spiacevoli sorprese».
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