Berlusconi a Vespa: “Anche se condannato
resterei al mio posto per la democrazia”
Il premier nel libro del giornalista: “Ho ancora fiducia nell’esistenza di magistrati seri”
E sulla condanna Mills: “Sentenza certo sarà annullata dalla Cassazione”
Cari amici,
Berlusconi si è convinto di avere la missione di salvare la democrazia nel nostro paese.
“Lui” è convinto che da qualche parte esistano dei giudici “buoni” che possano assolverlo dalle sue colpe, e intende cercarli e sottoporsi al loro giudizio.
Farà un sondaggio? Andrà da Fede o da Vespa per fare dei pubblici appelli?
Ciò che appare finalmente chiaro è che il nostro Premier non si dimetterà, neanche se fosse condannato.
Poichè “lui” si ritiene innocente!
Questa enormità concettuale è così imponente che diventa ingestibile dal punto di vista politico e sociale.
Un presidente del consiglio condannato afferma che i giudici sono a suo giudizio “comunisti”, pertanto si rimette al giudizio del popolo e resta saldamente incollato al potere.
Inoltre è convinto che esistano dei giudici “buoni” in qualche angolo della nostra penisola che possano assolverlo.
Credo che anche il delinquente più incallito potrebbe affermare di “essere “innocente” e di non aver fiducia nei giudizi dei giudici.
Il presidente del consiglio si può forse paragonare al delinquente più incallito?
Ai posteri l’ ardua sentenza!
La Repubblica
ROMA – In caso di eventuale condanna nei processi ancora in corso a suo carico, Silvio Berlusconi non si dimetterà da presidente del Consiglio dei ministri. E sulla condanna a Mills, è certo che la sentenza verrà annullata in Cassazione. Il premier parla di questo e altro con Bruno Vespa, che ha raccolto domande e risposte nel suo libro Donne di cuori (in uscita da Rai Eri-Mondadori dal 6 novembre).
Giustizia. “Ho ancora fiducia nell’esistenza di magistrati seri che pronunciano sentenze serie, basate sui fatti. Se ci fosse una condanna in processi come questi, saremmo di fronte a un tale sovvertimento della verità che a maggior ragione sentirei il dovere di resistere al mio posto per difendere la democrazia e lo stato di diritto”. Vespa ricorda a Berlusconi che l’avvocato Mills è stato condannato anche in appello. “E’ una sentenza che certo sarà annullata dalla Corte di Cassazione”, è la risposta.
Repubblica e l’Espresso. Il conduttore di Porta a porta chiede poi al premier come spieghi la campagna internazionale che si è scatenata su di lui da maggio in poi. “E’ partita da Repubblica e l’Espresso – risponde il presidente del Consiglio – e su sollecitazioni di questo gruppo si è estesa ai giornali e ai giornalisti ‘amici’. Per gettare fango su di me ha finito col gettare fango sul nostro Paese e sulla nostra democrazia”.
Murdoch e Sky. Il Times di Londra, obietta Vespa, non è un giornale di sinistra ed è il più duro con lei. Cinque articoli in un solo giorno quando il 7 ottobre è stato bocciato il lodo Alfano. Frutto della guerra con Rupert Murdoch, che ne è proprietario, per i contrasti su Sky Italia? “La coincidenza fa riflettere – risponde Berlusconi – ma sono cose che io non farei mai, e quindi sono portato a credere che non le facciano neppure gli altri”.
Obama e Fox News. Non c’è possibilità di un accordo con Murdoch, visto che Berlusconi è il presidente del Consiglio italiano e lui una potenza mediatica mondiale?, chiede infine Vespa. “Non è il caso di esagerare. Da mesi negli Usa è polemica ferocissima tra Fox News, una rete televisiva del gruppo Murdoch, e il presidente Obama. Non mi pare che ne derivi un problema grave per gli Stati Uniti”.
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