Berlusconi: “Non sono un santo
spero lo capiscano a Repubblica”
Cari amici,
…era ora! Finalmente il nostro Silvio nazionale ha ammesso di “non essere un santo”.
Erano settimane che stavo attendendo che finalmente il nostro Presidente “afferrasse il toro per le corna”!
All’ estero il “fenomeno Berlusconi” è molto conosciuto, come si conviene ai personaggi più gustosi e piccanti.
Infatti, anche se da noi i giornali nazionali si guardano bene dal pubblicare articoli su temi così “scottanti”, all’ estero Berlusconi è famoso per tutte le sue “prodezze” da latin lover.
Tra l’ altro ….perchè no?
Perchè mai il personaggio più popolare, importante, potente, ricco e famoso d’ Italia non dovrebbe intrattenersi con fanciulle più o meno esperte che possano sollazzarlo nel “poco” tempo libero che ha?
Come scrivevo ieri, forse facciamo bene a non parlarne e a metterci delle belle fette di salame sugli occhi per far finta di non vedere.
Nel bene e nel male questa è l’ Italia!!
Dappertutto gli interessi privati prevalgono sulla cosa pubblica, sia in un ambiente piccolo come il condomìnio, sia in un ambiente grande coma la nazione.
E noi siamo costretti a vedere questo triste spettacolo, senza avere la forza politica di reagire.
Ma una cosa è certa:
La situazione politica e sociale del nostro paese migliorerà soltanto se avremo il coraggio “noi” di migliorarci!!
Ci sono ancora “uomini liberi” che hanno voce per farsi ascoltare?
…spero di si!
La repubblica
MILANO – “Io non sono un santo”. Con il suo amore per la battuta, il premier è tornato a parlare dello scandalo sessuale che lo coinvolge in prima persona. Durante il suo intervento alla cerimonia dell’avvio dei lavori per la Brebemi (la nuova arteria autostradale destinata a decongestionare l’A4), il premier ha scherzato con la platea e col governatore Formigoni. “Il presidente a vita della Lombardia – ha detto Berlusconi – ha usato, per descrivere il territorio, la parola antropizzato. Non è una bella parola. Ci sono un sacco di belle figliole e di imprenditori”. Sono scattati gli applausi e allora Berlusconi ha proseguito: “Io non sono un santo, lo avete capito, speriamo lo capiscano anche quelli di Repubblica”.
Il Gruppo Espresso ha intanto querelato il premier per diffamazione, l’abuso d’ufficio e la violazione della disciplina in materia di market abuse.
Le intercettazioni. Una battuta che viene dopo i tentativi di smentita da parte del legale del presidente del Consiglio, e deputato, Niccolò Ghedini e le notizie lasciate filtrare dal suo staff: “Lasciamo che questa cosa, questa infamia, si spenga da sola. Io di certo non mi farò condizionare: ignoriamoli”, avrebbe detto Berlusconi rientrando ad Arcore dopo un intervento al Forum del Mediterraneo, organizzato a Milano. Mentre Ghedini aveva definito le registrazioni dell’Espresso che testimoniano gli incontri fra il presidente del Consiglio e la escort Patrizia D’Addario a Palazzo Grazioli “materiale senza alcun pregio, del tutto inverosimile, e frutto di invenzione”. Il legale ha anche chiesto alla magistratura di “verificare”, e ha annunciato azioni legali.
Gruppo Espresso querela. Intanto, come già annunciato, il Gruppo Espresso ha depositato oggi presso il tribunale di Milano un esposto nei confronti del presidente del Consiglio Berlusconi per le dichiarazioni rese lo scorso 13 giugno. “In tale data – è scritto nella nota – Berlusconi aveva accusato il quotidiano La Repubblica di un attacco eversivo nei suoi confronti e nel contempo aveva istigato gli industriali a boicottare e interrompere gli investimenti pubblicitari”.
L’ipotesi di reato prospettate dal Gruppo Espresso – prosegue la nota – “riguardano la diffamazione, l’abuso d’ufficio e la violazione della disciplina in materia di market abuse. In sede civile, l’atto di citazione riguarderà la concorrenza sleale e il boicottaggio”. Le azioni legali sono state affidate agli studi dei professori Carlo Federico Grosso e Guido Rossi.
Zappadu e le foto. “Forse le mie foto, rispetto ad un audio, contengono persone o situazioni che fanno ancora paura”. Così il fotoreporter Antonello Zappadu, è tornato sui circa 5000 scatti fatti a Villa Certosa, la residenza sarda del premier Berlusconi. “Forse – ha spiegato commentando la mancata pubblicazione delle sue immagini – queste foto vanno riviste una ad una perché contengono situazioni e persone che io stesso non sono stato in grado di capire o riconoscere. Ed è quello che cercherò di fare nei prossimi mesi”.
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