Cari amici,
E’ difficile avere opinioni coerenti in Italia.
Tutti affermano con convinzione di avere ragione, volano parole grosse e scattano pure le azioni legali.
Io leggo le WebPage dei quotidiani e resto disorientato di fronte a queste aggressioni verbali che lasciano poche speranze su un governo che sappia “governare”.
Il presidente Berlusconi mi sembra impacciato, nonostante mostri sicurezza di se.
Ma mi chiedo: Se non ci fosse Berlusconi chi avrebbe il coraggio di prendere in mano il nostro paese?
La constatazione del vuoto politico che insiste al di là dello scontro politico tra la cosiddetta destra e sinistra mi disorienta.
Cosa faremo quando finiremo di piangerci addosso?
Speriamo in bene!
Ce l’ abbiamo fatta tante volte, e spero che ce la faremo anche questa volta…
…speriamo!
Corriere della sera
TOYAKO – Non usa mezzi termini Silvio Berlusconi, nel corso della conferenza stampa finale del G8 giapponese, per commentare la manifestazione di martedì in Piazza Navona. «Della spazzatura mi occupo a Napoli. Nessun altro commento, vorrei rimanere sul G8. Qui rispondo di cose internazionali» dichiara duro il Cavaliere. Tagliando corto con i giornalisti che gli chiedevano un parere in particolare sulle invettive rivolte a Benedetto XVI e al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: «Lasciamo stare, lasciamo stare… un ‘de minimis’… si illustrano da soli» dice Berlusconi.
«ATTACCHI VOLGARI» – «Ho visto con molta gioia che nonostante tutti gli attacchi volgari di cui sono stato oggetto, c’è una crescita importante dei sondaggi di Euromedia verso il governo. La fiducia verso di me è salita al 61,9», sottolinea poi il Cavaliere. «Spesso – dice il presidente del Consiglio ribadendo i concetti già espressi martedì – siamo colti da questo sentimento di autoflagellazione e invece abbiamo bisogno di tutto meno che continuare nel masochismo. È un qualcosa che non produce produttività».
«GUZZANTI E GRILLO? SOLO ESIBIZIONISTI» – Sulla manifestazione in Piazza Navona e in particolare sugli interventi di Sabina Guzzanti e Beppe Grillo duro anche il vicepresidente della Camera Gianfranco Fini, secondo il quale chi ieri in piazza Navona ha pronunciato «espressioni oscene nei confronti del Papa e insulti osceni al capo dello Stato» ha messo in atto «comportamenti che nulla hanno a che vedere con la satira: chi se ne rende responsabile non è un comico, ma un esibizionista che va trattato come tale». «Mi auguro – ha aggiunto Fini – che riflettano su questo aspetto quegli uomini politici che adesso si dissociano, ma che hanno dato modo a questi personaggi di dar corso a queste espressioni di cui oggi tutti sottolineano la gravità». Il “day after” delle offese al Papa provoca anche la reazione della Diocesi di Roma che «esprime il suo profondo dispiacere per le parole offensive riferite al Santo Padre» durante la manifestazione in piazza Navona. «Quanto è avvenuto non merita ulteriori commenti» si legge nel comunicato del Vicariato, diffuso anche in Vaticano.
DI PIETRO – Per Antonio Di Pietro, uno degli organizzatori della manifestazione di Piazza Navona (che già martedì si è dissociato dalle «frasi ingiustificate») «nell’ambito del “No Cav Day” ognuno ha voluto esprimere liberamente il proprio pensiero e se n’è assunto la responsabilità». Al contrario secondo il presidente dell’Italia dei Valori «guardare soltanto le sbavature e non vedere il lago di immoralità e di illegalità che all’interno delle istituzioni commettono coloro che devono governare, vuol dire ancora una volta “guardare il dito perché si ha vergogna di guardare la luna di cui si fa parte».
INCHIESTA – Gli attacchi contro Napolitano e il Papa potrebbero essere presto oggetto di un’inchiesta della Procura di Roma. Gli inquirenti sono in attesa di un’informativa, ma prima di procedere servono due presupposti: la presentazione di una denuncia e il via libera da parte del ministro della Giustizia. Le fattispecie, per il vilipendio nei confronti del capo dello Stato è previsto dall’articolo 290 e seguenti del codice penale. Le offese al Pontefice sono invece rubricate dall’articolo 296.
LODO ALFANO, Sì DELLA COMMISSIONE – A Roma intanto le commissioni Giustizia e Affari costituzionali della Camera hanno approvato ddl che prevede l’immunità per le alte cariche dello Stato, il cosiddetto «lodo Alfano», con l’astensione dell’Udc. Il testo è ora atteso in Aula: alle 17 il via alla discussione generale, mentre il voto finale arriverà giovedì in serata.
CASINI E IL «BARATTO» – Pier Ferdinando Casini fa sapere intanto che l’Udc si asterrà sul lodo Alfano anche in Aula. «Ci asteniamo anche in aula – afferma Casini conversando con i giornalisti – domani spiegherò il baratto con l’emendamento bloccaprocessi». Per Casini il «lodo Alfano» «è solo un piccolo rattoppo», visto, a dimostrazione dell’astensione in commissione, come il male minore. «Lo scambio spiega – tra lodo Alfano e norma blocca processi c’è, non facciamo i finti tonti. E vi dico pure che è uno scambio nobile, visto che i danni che provocherebbe la salva processi ai cittadini sarebbero enormi e gravissimi». «Se queste – ha aggiunto il leader dell’Udc – sono le loro priorità per il Paese, le approvino, poi però se ne assumano la responsabilità di fronte agli italiani».
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