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Bce lancia l’ allarme Italia

La Bce lancia l’allarme Italia: Rischio rialzo inflazione per l’Ue
L’Istituto di Francoforte avverte Roma: “Urgente risanare i conti pubblici”. Crescita prezzi, nell’Eurozona rimane sopra il 3% per il 2008, alimentari 44%

Cari amici,
L’ istituto di Francoforte (la Bce), oggi ci ricorda che la nostra situazione finanziaria non è buona.
Abbiamo troppi debiti, troppa inflazione, troppi privilegi!

La crescita incontrollata dei prezzi dei carburanti incide pesantemente sulla nostra economia, in quanto noi dipendiamo moltissimo dalle esportazioni in questo settore.

Se l’ inflazione non darà segni di rallentamento a breve termine, probabilmente la Bce aumenterà il tasso ufficiale di sconto.

Questa previsione è già nota da tempo, ed inciderà ulteriormente sui conti delle famiglie che hanno contratto mutui a tasso variabile, in quanto i tassi di interesse dipendono direttamente dal tasso ufficiale di sconto imposto dalla Bce.

Spero che i nostri governanti sappiano tagliare i costi della politica al più presto, perchè non possono pretendere che noi cittadini proseguiamo a pagare gli sprechi, le inefficienze e i privilegi che caratterizzano il nostro governo e la nostra politica.

Se i politicanti di casa nostra non governeranno bene, saranno guai per noi!

La Repubblica

ROMA – La Banca centrale europea lancia l’allarme Italia. Nel suo bollettino mensile la Bce avverte che l’Italia è tra i Paesi per i quali è “particolarmente urgente” accelerare gli sforzi di risanamento dei conti pubblici perché dispone di un margine di manovra “scarso” o “nullo”, essendo già vicina al valore di riferimento del 3% del Pil. Il rapporto della Bce rileva inoltre che l’inflazione dell’area euro rimarrà ampiamente sopra il 3% per tutto il 2008. E aggiunge: “Nell’orizzonte di medio periodo la stabilità dei prezzi resta soggetta a rischi di rialzo”.

“E’ urgente consolidare i conti pubblici”. Il nostro Paese – così come Grecia, Francia e Portogallo – ha un margine di manovra “scarso” o “nullo”. Ecco perché la Bce auspica che “acceleri gli sforzi di consolidamento”. Consolidamento che deve essere “urgente”. La Banca centrale europea si dice inoltre preoccupata per il fatto che “alcuni Paesi non sembrano prendere in considerazione gli impegni europei nello stilare il bilancio annuale e i programma per il medio termine”.

Inflazione 2008 sopra il 3%. L’istituto di Francoforte ritiene “probabile che sui dodici mesi il tasso di inflazione al consumo resti su livelli superiori al 3%, registrando una graduale moderazione nel corso del 2009”. L’area euro attraversa una fase prolungata di elevata inflazione, che, secondo quanto si legge nel rapporto, “probabilmente risulterà più persistente di quanto anticipato in precedenza”. A determinare questa situazione, l’impatto della crisi dei mercati finanziari, che può avere ricadute “più negative sull’economia reale di quanto anticipato”. In particolare, gli esperti dell’Eurosistema stimano che il tasso d’inflazione si collocherà in media tra il 3,2% e il 3,6% nel 2008 e tra l’1,8% e il 3% nel 2009. Rispetto a marzo l’inflazione nel 2008 e nel 2009 mostra “un netto spostamento verso l’alto”.

Il Pil di Eurolandia. La Bce resta prudente nelle sue previsioni di crescita per Eurolandia. Anzi, conferma la presenza di “rischi al ribasso”. Secondo le proiezioni macroeconomiche, il Prodotto interno lordo di Eurolandia dovrebbe crescere a un tasso medio annuo compreso tra l’1,5 e il 2,1% nel 2008 e tra l’1 e il 2% nel 2009. Ma esiste una “elevata incertezza” dovuta “all’eventualità che la turbolenza nei mercati finanziari abbia ricadute più negative sull’economia di quanto anticipato”. L’Eurotower ricorda poi che la Commissione europea prevede un significativo peggioramento del saldo di bilancio per l’Italia (dello 0,4% del Pil) e la Germania (dello 0,5% del Pil).

Mantenere alto il livello di guardia. Sull’inflazione la Bce mantiene la guardia molto alta e ribadisce che le “prospettive per la stabilità dei prezzi restano chiaramente soggette a rischi al rialzo e questi ultimi sono ulteriormente aumentati”. I rischi maggiori per l’inflazione vengono da prezzi di energia e alimentari, prezzi amministrati, imposte indirette e da una possibile spirale rialzista prezzi-salari. Secondo le proiezioni macroeconomiche elaborate congiuntamente dai servizi della Bce e delle banche centrali nazionali dell’area dell’euro, i prezzi internazionali degli alimentari dovrebbero aumentare del 44% nel 2008 e del 6,1% nel 2009.

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