Condomini e bilanci,
Nassano interrogato: «Altro che truffa»
L’amministratore di stabili di Santo Stefano d’Aveto
alla guardia di finanza: «Ho solo trasferito somme da una voce all’altra»
Cari amici,
Di seguito riporto l’ esilarante articolo tratto da il secolo XIX, che descrive chiaramente tutta la confusione e l’ incertezza che esiste quando ci si riferisce al documento denominato “Rendiconto consuntivo di condomìnio”.
Per non lasciare il lettore nella più completa disinformazione, di seguito scrivo alcune informazioni di carattere divulgativo:
Anzitutto è bene sapere che gli amministratori non trattano di bilanci, bensì di rendiconti!
Inoltre, preciso che in un rendiconto benfatto i condòmini dovrebbero essere ben consapevoli se determinati fondi finanziari importanti di loro proprietà siano stati trasferiti nella disponibilità di “altre” comunità residenziali.
In realtà questa fattispecie si chiama “appropriazione indebita” nei confronti di un condomìnio, e poco importa se questa distrazione di fondi finanziari sia stata attuata a favore di altri Enti Condomìnio che ne abbiano beneficiato a loro insaputa.
Tutta questa confusione informativa che esiste nella rappresentazione dello stato patrimoniale e finanziario degli Enti condomìnio alla data di redazione del rendiconto consuntivo, regna perchè non esiste il modello di rendiconto teorico di riferimento, che permetta “ai terzi” di capire chiaramente l’ entità dei fondi finanziari di proprietà dei condòmini che “dovrebbero” esserci alla data di chiusura dell’ esercizio amministrativo.
Per questa ragione, La Community AziendaCondomìnio propone il proprio modello di rendiconto teorico.
Di seguito vi segnalo il link in cui potete prenderne visione: Modello di rendiconto consuntivo
Il secolo XIX
HA FORNITO la sue versione dei fatti. Ha spiegato che, al massimo, si può trattare di appropriazione indebita, peraltro tutta da provare. «Altro che truffa». Cristoforo Nassano, ex assessore dei Comune di Santo Stefano d’Aveto e amministratore condominiale, è stato interrogato ieri in procura a Chiavari, in merito alle accuse sui presunti buchi di bilancio nei condomini da lui gestiti. Davanti a lui gli uomini della guardia di finanza della sezione di polizia giudiziaria, che si occupano delle indagini insieme ai carabinieri della stazione di Santo Stefano d’Aveto.
Nassano, difeso dall’avvocato Francesco Demartini, è stato ascoltato per oltre un’ora dalle fiamme gialle. «Persone molto preparate, e questo è un bene – diceva ieri al telefono al Secolo XIX – perché questo tipo di conti è difficile da interpretare. Tant’è vero che lo “storno” di una voce, da un bilancio all’altro, può apparire ciò che non è. Può sembrare una sparizione. E invece è uno spostamento». Di spostamento in spostamento, Nassano è indagato per una somma che si aggira sui 400.000 euro.
«Meno, meno: la somma contestata è circa 290.000 euro. Ma le dirò di più: confido, entro Natale, di rimettere le cose a posto. Almeno per il 75 per cento della cifra totale. E questo è possibile proprio perché quel denaro non è sparito, solo è stato movimentato da un condominio all’altro». E questa è stata, fin dalle prime battute dell’inchiesta, la difesa dell’ex assessore avetano: l’aver soltanto spostato alcune somme da un bilancio all’altro dei condomini gestiti per “momentanee esigenze di cassa”. «Al di là degli errori che posso aver commesso come amministratore – confessa Cristoforo Nassano – ho piena fiducia negli inquirenti e nella magistratura, e non mi sono mai sottratto alle loro richieste e convocazioni. Mica sono scappato con la valigetta… Sarà tutto chiarito dai risultati delle indagini».
A coordinare l’inchiesta è il sostituto procuratore Margherita Ravera; il giudice è Marino Ferrari, che il 21 febbraio scorso aveva fatto scattare il sequestro conservativo dei beni mobili e immobili di Nassano, a tutela dei crediti.
Quello del condominio “Nuovo Castello” resta comunque, attualmente, l’ammanco maggiore. Secondo i documenti presentati dal nuovo amministratore condominiale, il geometra Fabio Basalto, Cristoforo Nassano non avrebbe pagato la fornitura di gasolio per il riscaldamento degli appartamenti a partire dalla rata del 24 maggio 2006 sino a quella del 25 maggio dell’anno successivo. Per un valore che supera di poco i 72 mila euro. Un ritardo che, lo scorso inverno, ha causato l’interruzione dell’erogazione per alcuni giorni. Lasciando i condomini al freddo. La voce più alta resta però quella relativa alle opere edili: quasi 237 mila euro.
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