Trasporto aereo, nuova giornata di disagi
La precettazione riporta assistenti e piloti al lavoro, ma molti equipaggi sono incompleti. Voli cancellati a Roma e Milano
Cari amici,
Trovo disagio a commentare questa notizia, simile a tante altre che ho già letto in passato.
La triste vicenda della nostra ex compagnia di bandiera ci assomiglia e ci condanna ad affogare tutti nel nostro egoismo e nella mediocrità delle nostre piccole beghe quotidiane.
Come sempre hanno tutti ragione, ma c’ è sempre chi ha “più ragione” degli altri!
In questo caso chi ha “più ragione” è chi ha messo i soldi per rilevare l’ azienda.
La posta è sul tavolo: I dipendenti vogliono “vedere” l’ apertura e scioperano!
In questa prova di forza, l’ ostaggio sono i “clienti” che soffrono file e ritardi, e la controparte è il governo che potrebbe “favorire” l’ accordo con il classico “aiutino” (magari sottobanco).
Mi consolo pensando che tutto il mondo è paese!
Anche negli Stati Uniti le cose si stanno mettendo più o meno nello stesso modo, con grandi aziende che minacciano di licenziare se non otterranno aiuti finanziari a “fondo perduto”.
Mi chiedo se Alitalia fallirà!
….non so! …e francamente a questo punto non mi interessa neanche.
Ormai credo che qualunque soluzione definitiva sia preferibile al procrastinarsi di questa triste commedia.
Corriere della Sera
ROMA – Un’altra giornata di passione attende i viaggiatori in partenza con i voli Alitalia. Nonostante la precettazione decisa dal governo, dopo l’indizione di 24 ore di sciopero senza preavviso da parte di assistenti di volo e piloti – una mobilitazione decisa al termine di un’assemblea e non appoggiata dalle sigle sindacali – la giornata si è aperta con alcune cancellazioni di voli. A Fiumicino si è incominciato con due voli annullati in partenza e due in arrivo; a Milano Linate le cancellazioni sono state già otto. E’ però molto difficile prevedere quanti potranno essere nell’arco della giornata perché fino all’ultimo momento la compagnia non è in gradi di sapere con certezza quali equipaggi vengono completati e quali no. La conseguenza è che molti passeggeri vengono comunque fatti avviare ai gate di imbarco, senza però la certezza di una effettiva partenza.
PROCEDURE AL RALENTY – La situazione è destinata a peggiorare perché al di là dell’obbligo di rientro al lavoro imposto dall’autorità, occorre fare i conti con le mancate partenze avvenute ieri che in diversi scali rendono impossibile la composizione degli equipaggi. Secondo alcune indiscrezioni raccolte da SkyTg24 potrebbero essere a rischio almeno la metà dei voli previsti a Fiumicino. Situazione analoga per gli scali milanesi e delle altre grandi città. A compromettere l’operatività degli aeroporti potrebbe contribuire la decisione dei lavoratori di aggirare la precettazione attuando una diversa forma, legale, di mobilitazione. Vale a dire l’applicazione pedissequa delle procedure previste dai manuali, che comporta un allungamento di tutti i tempi di imbarco e decollo, con conseguente impossibilità di garantire partenze regolari.
NOTTE ALL’AEROPORTO – Restano intanto la rabbia e le perplessità dei passeggeri rimasti a terra. Molti di loro si sono sfogati ai microfoni di radio e televisioni, esprimendo rabbia nei confronti della mobilitazione selvaggia e arrivando in acluni casi ad auspicare perfino la chiusura della compagnia. A Fiumicino in molti hanno trascorso la notte dormendo per terra o sulle panchine delle sale d’attesa, aspettando di avere notizie circa un possibile riposizionamento su altri voli in partenza quest’oggi. A Linate nelle prime ore della mattina si è invece registrato un insolito calo di presenze, con diversi banchi – soltamente affollati, soprattutto di viaggiatori pendolari sulla tratta Milano-Roma – quasi deserti. Per contro si è registrato un aumento delle prenotazioni di biglietti per il tragitto in treno con gli Eurostar.
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