Go to Top

1 trimestre 2008: Inflazione da record

Inflazione da record, mai così alta dal ’96
A marzo schizza al 3,3% dal 2,9% del mese precedente. Corrono anche i prezzi alla produzione

Cari amici,
La notizia che i prezzi stanno salendo non è una novità.
Noi ne abbiamo già parlato con ampiezza di contenuti.

Il punto della questione è che cosa possiamo fare noi per difenderci e contrastare questa situazione così precaria.
Mi sembra ovvio che non possiamo restare da soli a vedere la televisione, nella speranza che arrivi il politico di turno che ci guidi fuori dai guai.

La risposta, a mio giudizio, è nell’ organizzazione della nostra vita “insieme” a chi abita vicino a noi.
In altre parole, dobbiamo iniziare a fidarci dei nostri vicini, e a chiedere e dare aiuto, a cominciare dalle piccole cose.

Se consideriamo i nostri vicini come degli alleati, possiamo sperare di migliorare la nostra vita e la vita dei nostri figli.

L’ integrazione sociale non si fa con le leggi, ma bensì controllando il territorio che viviamo e gestendo la nostra economia in modo da poter condividere valori ed informazioni.

Noi della Community, oggi, siamo soltanto una zattera nel mare, ma, giorno dopo giorno, stiamo diventando sempre più forti e più organizzati.

Presto diventeremo un punto di riferimento per chi abita nelle case.
Offriremo un metodo di lavoro, un organizzazione, e dei sistemi di gestione efficienti per controllare il territorio nel proprio condomìnio, e nel proprio quartiere.

Ma non siamo i soli a tentare questa strada: Gruppi di acquisto solidale. Economia relazionale, ONG, Banche del tempo, Microcredito solidale, Aiuti solidali di ogni genere hanno già incominciato a cambiare il mondo in meglio.

Questa è l’ economia del futuro!

Non lasciamoci abbattere dalle brutte notizie, ma lavoriamo insieme per un futuro migliore.

Il Sole 24 Ore

La stima provvisoria dell’Istat: è pari a +0,5% la variazione mensile dei prezzi al consumo e al 3,3% quella tendenziale a marzo (la più alta dal settembre 1996), che consolida la forte risalita dai livelli minimi (1,5-1,7%) dei trimestri centrali del 2007. I rincari dei carburanti, degli alimentari, dei servizi per il turismo si accompagnano a una relativa stabilità delle rimanenti voci, in un contesto di ridotta vivacità della domanda, mentre l’indice armonizzato (3,6% annuo) dell’Italia si riporta sopra la media dei quindici paesi di Eurolandia (3,5%, record storico dall’avvio dell’Unione monetaria). L’effetto di trascinamento trasmesso all’anno in corso è, inoltre, pari al 2,4%, il valore che si otterrebbe a prezzi invariati sul livello del marzo 2008 (si tratta di un dato acquisito storicamente molto elevato).

Continua l’effetto petrolio sull’inflazione, legato anche al ritardo (e alla gradualità) con cui le variazioni dei prezzi all’origine si trasferiscono sui beni finali. Le fluttuazioni dei carburanti, i rincari delle tariffe energetiche (elettricità e gas) e di altri significativi capitoli di spesa (alimentari e tabacchi, alberghi e ristoranti, beni e servizi per la casa) hanno condizionato l’evoluzione dei prezzi nel corso del primo trimestre 2008, con la conseguente impennata oltre il 3% nella dinamica annua dell’inflazione, già ripiegata all’1,7% nel corrispondente periodo del 2007. Negli anni precedenti l’evoluzione dei prezzi al consumo non si era presentata granché tranquilla, quando una serie di voci del paniere sono state in tensione, in un periodo già per consuetudine caratterizzato dai ritocchi dei prezzi amministrati o regolamentati e di numerosi listini aziendali. Il rafforzamento dell’euro e la conseguente moderazione dei prezzi dei beni importati hanno richiesto, poi, qualche tempo per trasferirsi nelle fasi distributive a valle.

La crescita annua, a sua volta, risente dell’effetto statistico del confronto con periodi di altalenanti tensioni per i prezzi, com’è accaduto negli ultimi anni. Diventa probabile pertanto, nell’orizzonte del 2008, il risultato di un temporaneo assestamento dell’inflazione intorno al 3% tendenziale annuo, nonostante la modesta dinamica dei consumi delle famiglie. La marcia di avvicinamento al 2% ha avuto tempi non brevi, ma l’alta volatilità delle quotazioni petrolifere rende probabili nei prossimi mesi ulteriori oscillazioni del dato tendenziale, a seguito dei prevedibili ritocchi per alcuni prezzi e tariffe (elettricità e gas, per esempio, vengono aggiornati a cadenza trimestrale e incorporano solo gradualmente le fluttuazioni del petrolio nei periodi precedenti).

L’indice dei prezzi al consumo – secondo la stima provvisoria dell’Istat, che dal gennaio 2005 coincide con rilevazioni delle grandi città – ha messo in evidenza a marzo una variazione mensile pari a +0,5% e a +3,3% rispetto a un anno prima, a fronte di una variazione di +0,2% e +2,9% a febbraio. Con il risultato del primo trimestre 2008 si consolida, dunque, la nuova inversione di rotta nella lenta marcia di rientro della spinta inflattiva, dopo la favorevole evoluzione che aveva caratterizzato la seconda parte del 2006 e l’inizio del 2007. Negli anni precedenti essi avevano, infatti, continuato a risentire negativamente dell’effetto euro, dei rincari tariffari (trasporti e servizi pubblici locali), di una serie di aumenti nel settore terziario (assicurazioni, banche, sanità, alberghi e pubblici esercizi) e di altre componenti regolamentate (canoni, lotterie).

Le prospettive dell’inflazione per i prossimi mesi mostrano un quadro sempre incerto, perché occorre fare i conti con l’incognita del petrolio. Nell’immediato futuro essa è prevista assestarsi sugli attuali ritmi intorno al 3%, con un possibile riaccendersi di tensioni sui listini delle imprese. La crescita dei prezzi è stata, in particolare, sotto il 2% nella media del 2007 (pari al l’1,8%), così come nel 2005 (1,9%) e a fronte del 2,1% nel 2006, mentre nel quinquennio 2000-2004 l’inflazione ha sempre superato il 2% medio annuo. I dati definitivi e completi dei prezzi al consumo di marzo (intera collettività, armonizzato, famiglie di operai e impiegati) saranno resi noti dall’Istat il prossimo 15 aprile.

Corriere della Sera

ROMA – Accelera ancora l’inflazione a marzo, toccando il massimo da quasi 12 anni anni, precisamente da settembre 1996. Secondo le stime preliminari dell’Istat i prezzi sono aumentati del 3,3% rispetto allo stesso mese del 2007 (contro il 2,9% di febbraio). A settembre 1996 si registrò un +3,4%. Rispetto a febbraio i prezzi sono cresciuti dello 0,5% (contro il +0,3% registrato il mese scorso). Ma l’inflazione corre in tutta l’eurozona, toccando a marzo quota 3,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Si tratta della prima stima pubblicata da Eurostat, mentre per il dato più completo bisognerà aspettare il 16 aprile. Nel mese di febbraio, l’indice dei prezzi al consumo era del 3,3%.

CARBURANTI E ALIMENTARI – A determinare forti pressioni inflazionistiche, nel nostro Paese, sono ancora il comparto energetico (+9,8%), gli alimentari (+5,5%) e i trasporti (+5,8%). Tanto per fare qualche esempio: il prezzo del gasolio ha subìto un’impennata del 20,2% rispetto allo stesso mese del 2007 e un incremento, rispetto al mese di febbraio, pari al 4,8%. Secondo le stime provvisorie, anche la benzina verde continua a correre, segnando un incremento di prezzo pari al 13,2% su base annua e al 2,1% su base mensile. L’energia nel complesso, aggiunge l’Istituto, rincara del 9,8% rispetto a marzo 2007, e dell’1,8% su febbraio. I combustibili liquidi per la casa, sostanzialmente quelli necessari al riscaldamento, rincarano del 21% rispetto a un anno fa e del 4,9% rispetto a febbraio. L’indice al netto dell’energia, aggiunge l’Istituto di statistica, aumenta del 2,8%, contro il +2,4% registrato a febbraio. Volano anche i prezzi degli alimentari: la pasta costa il 17% in più rispetto a un anno prima e il 3% in più rispetto a solo un mese prima. Il pane rincara del 13,2% (+0,7% l’aumento mensile), il latte del 10,5%, la frutta del 5,8% e gli ortaggi del 4,2%. Leggermente più contenuto il rincaro della carne, che costa il 4% in più rispetto a marzo 2007. Nel complesso i prodotti alimentari registrano un incremento del 5,5% contro il +5% segnato a febbraio. Si tratta ancora, come il mese scorso, del valore più alto almeno dal 1996.

ARMONIZZATO – L’indice armonizzato (quello utilizzato per fare i confronti con gli altri paesi europei) cresce su base annua del 3,6% (contro il +3,1% del mese precedente), il livello più alto dall’inizio delle serie storiche, che risale al 1997. In termini mensili, dopo l’aumento dello 0,1% di febbraio, accelera significativamente registrando +1,6%.

PREZZI ALLA PRODUZIONE – Corrono anche i prezzi alla produzione: + 5,7% rispetto al mese di febbraio 2007. Lo segnala sempre l’Istat. L’aumento rispetto al mese precedente, gennaio 2008, è invece dello 0,7%. Anche l’indice calcolato al netto dell’energia ha registrato una variazione congiunturale pari a +0,5%, mentre quella tendenziale è stata pari a +3,4%. La variazione della media dell’indice generale dei prezzi negli ultimi dodici mesi rispetto a quella dei dodici mesi precedenti è risultata pari a +3,7%. Mentre la variazione della media dell’indice generale dei primi due mesi del 2008 rispetto a quella dei primi due mesi del 2007 è stata pari a +5,6%. Al netto dell’energia, i prezzi sono saliti del 3,4% sui dodici mesi e dello 0,5% rispetto a gennaio. Il comparto energetico ha segnato un rialzo dell’1,7% mensile per una crescita del 15,2% tendenziale. E, nell’ambito del settore, i soli prodotti petroliferi raffinati sono cresciuti del 29% su base annua. L’aumento tendenziale dell’indice di febbraio è il più elevato da agosto 2006 (+6,6%). Aumenti importanti su base annua sono stati registrati anche per i prodotti alimentari, bevande e tabacco (+9,6%), per l’energia elettrica, gas e acqua (+5,5%). L’unica variazione tendenziale in diminuzione è stata riscontrata nel settore del cuoio e prodotti in cuoio (-2%).

La Repubblica

ROMA – Aumentano le entrate. Al punto che nel 2008 ci potrebbe essere un “tesoretto” da spendere. In salita anche l’inflazione (a marzo +3,3%) e i prezzi alla produzione.

Entrate in aumento. Risultati positivi per le entrate, che crescono del 10,1% a marzo e dell’8,4% nel primo trimestre, nonostante il forte rallentamento dell’economia italiana. E in base alle stime anche il 2008 potrebbe chiudersi con un risorse supplementari da spendere. L’ammontare dei versamenti è cresciuto del 7% rispetto allo stesso mese del 2007 (20,4 miliardi di euro contro i 19,1 del 2007).

Cresce l’inflazione. L’inflazione a marzo è schizzata al 3,3% dal 2,9% di febbraio, salendo ai massimi dal settembre 1996. Lo comunica l’Istat aggiungendo che nella stima preliminare ha riscontrato anche un aumento mensile dei prezzi dello 0,5%. Si tratta di una prima rilevazione provvisoria: il dato definitivo verrà diffuso il 15 aprile. Tuttavia la decisa tendenza al rialzo viene conferma anche dalla rilevazione dei prezzi alla produzione, dalla quale a febbraio risulta un aumento su base annua del 5,7%.

Nella zona euro in base al dato provvisorio diffuso da Eurostat si registra un rialzo dei prezzi al consumo del 3,5%, rispetto allo stesso mese del 2007. A febbraio l’inflazione si era attestata al 3,3%. Questo di marzo, se venisse confermato, è il rialzo maggiore da quando viene calcolato l’indice dei prezzi della zona euro. L’indice armonizzato, calcolato dall’Istat ai fini dell’elaborazione dell’indice europeo, e che tiene conto anche degli aumenti temporanei, ha registrato a marzo un rialzo del 3,6% su base annua e dell’1,6% su base mensile.

Istat, i prezzi in dettaglio. Alla base del forte aumento i prezzi dell’energia. Ma crescono molto anche i prezzi degli alimentari: il pane sale dello 0,7% congiunturale e del 13,2% tendenziale, la pasta del 3% su mese e del 17% su base annua. Il prezzo del latte è salito del 10,5% tendenziale, ma rincarano anche frutta, ortaggi e carne. Unico comparto in diminuzione quello del pollame.

In generale, gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrati nei capitoli ‘Trasporti’ (+5,8%), ‘Prodotti alimentari e bevande analcoliche’ (+5,5%) e ‘Abitazione, acqua, elettricità e combustibili’ (+4,4%). Variazioni tendenziali negative si sono verificate nei capitoli ‘Comunicazioni’ (-2,1%) e ‘Servizi sanitari e spese per la salute’ (-0,3%). Il prezzo del gasolio, a marzo, ha sfondato il 20% di aumento tendenziale, attestandosi a +20,2%, mentre su base congiunturale è salito del 4,8%. La benzina mostra un rincaro del 2,1% su mese e del 13,2% su anno, i combustibili liquidi per la casa del 4,9% su mese e del 21% su anno. Gli aumenti congiunturali più significativi dell’indice per l’intera collettività si sono verificati per i capitoli ‘Trasporti’ (+1,4%).

I prezzi alla produzione
In netta crescita anche i prezzi alla produzione, che a febbraio, trascinati dai costi dell’energia, hanno registrato un rialzo del 5,7%. Il dato, informa l’Istat, ha segnato un incremento del 5,7% su base annua, contro il 5,4% (rivisto dall’iniziale 5,2%) di gennaio. Su base mensile l’aumento è risultato pari allo 0,7%. Al netto dell’energia, i prezzi sono saliti del 3,4% sui dodici mesi e dello 0,5% rispetto a gennaio. Il solo comparto energetico ha segnato un rialzo dell’1,7% mensile per un balzo del 15,2% tendenziale. E, all’interno del comparto, i soli prodotti petroliferi raffinati sono cresciuti del 29% su base annua. L’aumento tendenziale dell’indice di febbraio è il più elevato da agosto 2006 (+6,6%).

Lascia un commento