Vicenza, stalking ai condomini: il tribunale gli impone il silenzio
„In città è conosciuto come uno stimato professionista ma nel suo condominio era odiato da tutti. Dopo le pesanti minacce ai vicini, il danneggiamento delle telecamere di sicurezza, e gli agguati nel sottoscala ai condomini è stato costretto al silenzio dal giudice. Non potrà più avere alcuna comunicazione verbale con i residenti del suo stabile“
I condomini non ne potevano più: sfiniti e angosciati dai comportamenti del vicino di casa e si sono rivolti alla polizia.
L’ uomo, uno stimato professionista del ’62 che risiede con la compagna in un condominio del centro, ha reso impossibile la vita di quattro famiglie che vivono nel suo stabile.
Le sue reazioni per le inevitabili scaramucce condominiali era più che sproporzionate, tanto da aver costretto molti dei vicini a cambiare le loro abitudini per il timore di incontrarlo.
Il professionista era solito attendere gli altri condomini, anche per ore e a notte fonda, vicino alle macchine e nel sottoscala, aggredendoli verbalmente per futili motivi.
In più di una occasione li avrebbe anche minacciati di morte.
Le molestie sono andate avanti per mesi, tanto che il condominio aveva deciso di installare un sistema di sorveglianza nel parcheggio comune in modo da vere una testimonianza dei comportamenti del 53enne.
L’ uomo ha, però, staccato per ben due volte le telecamere con le mani. A giugno le cose son peggiorate ulteriormente a causa delle spese straordinarie sostenute dal condominio per la sistemazione di un cancello.
Il professionista, che farebbe una vita agiata, ancora una volta non pagò le spese condominiali. In tutta risposta i vicini decisero di non consegnarli le chiavi del nuovo portone, mandandolo su tutte le furie.
Oltre alle minacce e agli insulti, l’uomo iniziò una guerra di sfinimento svegliando volutamente i vicini nel cuore della notte e offendendoli, anche davanti a minori, ad ogni occasione.
Partite le denunce, la polizia ha ascoltato le testimonianze di tutti gli abitanti del condominio e ha avviato un’indagine. Martedì mattina al 53enne è stata consegnata una misura cautelare: l’uomo non potrà più avere alcuna comunicazione orale con i suoi vicini.
Alla prima violazione dell’ordine di silenzio, potrebbe rischiare l’arresto.
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