Viaggiammo per millenni tra gli splagi
giù giù nei criptoporni stranidiosi,
lontano sforforivano gli Argagi
o i Mongi teloprènici e quidiosi.
Aiuto, orrore! I gàstrìci, gli smèbri
s’ aggrècciano sugli ènfani druniti,
o calano bustrènici gli affèbri
con fòrnici viturpi ed allupiti…
Fuggiamo via! ammòrfico l’ encatro
sbavegglia via sughèfida melissi,
ovunque drogo accàncrena lo sfatro.
Eppure – ahi meraviglia – tra gli spissi
gramosi e bastifèmi, sul bovatro
svettiscono zirgendo gli acrolissi.