Il valore economico del consorzio, fino a che non si costituisce, è di proprietà dell’amministratore.
Il motivo di questo fatto è semplice:
Il fornitore ha l’ ambizione di lavorare per tutti i condomini che l’ amministratore gestisce; per cui agisce in modo di raggiungere questo obiettivo.
Fino a che i condomini non si organizzano, questa è la situazione.
Ma a quanto ammonta questo valore economico?
Di seguito copio un offerta vera, ovviamente in forma anonima, a cui però non posso accedere, perché gestisco pochi condomini:
PROIEZIONE COMPENSI IN 3 ANNI – Valore del consorzio
SUPPONENDO CHE L’ AMMIINISTRATORE OGGI GESTISCA 100 UTENZE (SOLO LUCE AD ESEMPIO), RICEVERÀ:
10.000 € UNA TANTUM +
6000 € 1° ANNO
9000 € 2° ANNO
12000 € 3° ANNO
PER UN TOTALE DI € 37.000
Pertanto, se volete che questo valore economico sia percepito dal condominio, vi consiglio di organizzarvi.
Avete una miniera e non la sfruttate!
Fare il consorzio di condominio spetta a voi!
Io posso solo aiutarvi.
Ho speso gli ultimi anni della mia vita a credere in questo progetto, e vi confesso che è stato esaltante!
Ho imparato un sacco di cose sulla gestione del condominio (che è il mio lavoro), e su come si comporta la gente (che è la mia passione).
A questo punto sono riuscito ad immaginare un’ organizzazione diversa da quella che siamo abituati a vedere, che potrebbe dare dei vantaggi concreti alle comunità residenziali che abitano in condominio:
Il consorzio di condominio!
Ma ora mi accorgo che il lavoro mi porta ad occuparmi della mia attività professionale di amministratore di condominio, che purtroppo è in concorrenza con la gestione del consorzio che vorrei realizzare.
Funzionamento distorto del mercato
Il funzionamento distorto del mercato deriva dalla mancanza di un efficace controllo interno della gestione condominiale.
Inoltre deriva dall’eccessivo potere politico attribuito dalla legge all’ amministratore condominiale, che invoglia (incentiva) i fornitori a pagare tangenti all’amministratore, al fine di ottenere i contratti da parte del condominio.
Funzionamento distorto del mercato e incentivi degli amministratori
L’ amministratore condominiale è invogliato (incentivato) ad accettare le tangenti dai fornitori del condominio.
Siccome le comunità residenziali che abitano in condominio non hanno alcun controllo diretto sull’attività dei fornitori del condominio, pertanto l’amministratore condominiale rimane libero di controllare o di non controllare i lavori svolti.
I fornitori stessi, dal loro punto di vista, non hanno interesse (non hanno alcun incentivo) a fare il loro lavoro a regola d’ arte.
I fornitori del condominio, in mancanza di un controllo esterno della loro attività, hanno l’ obiettivo principale di consolidare il loro rapporto commerciale con l’ amministratore condominiale, non con le comunità residenziali che abitano in condominio.
Ciò anche se i condòmini sono e restano gli effettivi clienti e pagatori, nonostante l’ amministratore abbia il potere di comportarsi come se fosse lui il cliente.