Prima di tutto analizziamo la questione dal punto di vista generale:
Ai sensi dell’art. 1102, 1° co., c.c., ciascun partecipante alla comunione può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto.
La citata norma regola l’uso della cosa comune ad opera dei partecipanti alla comunione e, con riguardo al condominio negli edifici, deve ritenersi operante in virtù del rinvio alla disciplina sulla comunione in generale operato dall’art. 1139 c.c. per tutto quanto non espressamente previsto dagli artt. 1117 e ss. c.c.
Da essa discendono due ordini di limiti all’uso delle parti comuni dell’edificio condominiale, dovendo i singoli condòmini, da un lato, astenersi dal compiere atti di utilizzazione incompatibili con la normale destinazione della cosa e, dall’altro, comportarsi in maniera tale da non rendere agli altri condòmini impossibile o ingiustificatamente più gravoso l’uso di quella stessa cosa.
Pertanto, dal punto di vista strettamente legale, se hai fatto il lavoro a regola d’ arte, avevi il diritto di utilizzare le parti comuni per portare il tubo del gas nella mansarda.
Preciso che questo diritto lo avevi a prescindere dalla delibera di assemblea che ti ha autorizzato.
Comunque hai fatto bene a farti autorizzare.
Dal punto di vista della delibera, a mio giudizio, fino a che un giudice non dichiara nulla la delibera per te resta valida.
I condòmini che vogliono farti togliere il tubo, per raggiungere il loro scopo dovranno:
1) Fare una causa civile per far dichiarare nulla l’ assemblea che ti ha autorizzato a fare il lavoro.
2) Se vincono questa causa devono iniziare un’ altra causa civile per far dichiarare che il lavoro da te fatto altera il decoro architettonico dell’ immobile comune.
Con i tempi della giustizia che ci sono in Italia, rischiate di far finire questa questione civile ai vostri figli.
D’ altra parte, credo che dovresti offrire ai tuoi vicini (Che, tra l’ altro sei costretto a incontrare tutti i giorni) una via d’ uscita.
Una proposta che, dal tuo punto di vista, potrebbe essere accettabile, è questa:
1) Il condomìnio ti rimborsa tutte le spese che hai dovuto sostenere per svolgere il lavoro che, a loro dire, altera il decoro architettonico.
2) Il condominio, per millesimi di proprietà, si accolla le spese necessarie per smontare il tubo e per rifare il lavoro in modo che possa essere soddisfatta anche la loro esigenza di tutela di quel che loro intendono per decoro architettonico.
A queste condizioni, credo che potresti accettare una mediazione.