La Commissione Europea propone di obbligare alla ristrutturazione Il 15 per cento del patrimonio edilizio con le prestazioni peggiori di ciascuno Stato Ue, in modo che si arrivi dalla classificazione energetica G alla classe F entro il 2027 per gli edifici non residenziali ed entro il 2030 per gli edifici residenziali.
Ma non è tutto: La Commissione propone che a partire dal 2030 tutti i nuovi edifici debbano essere a emissioni zero. Si legge nel documento Ue “entro il 2025, tutti i certificati devono essere basati su una scala armonizzata da A a G” e “i piani nazionali di ristrutturazione degli edifici saranno pienamente integrati nei piani nazionali per l’energia e il clima”.
I primi obiettivi fissati dalla Commissione per raggiungere il taglio entro il 2030 del 55 per cento delle emissioni totali di gas serra dell’Ue rispetto ai livelli del 1990 riguardano da oggi anche gli edifici.
Bruxelles ha proposto di imporre nuovi standard minimi sulle prestazioni energetiche a livello Ue.
A ciascuno Stato membro viene chiesto di individuate il 15 per cento del suo patrimonio edilizio con le prestazioni energetiche peggiori per portarlo dalla classe G alla F entro il 2027 per gli edifici non residenziali ed entro il 2030 per gli edifici residenziali.
Ai sensi della proposta presentata, verrà esteso l’obbligo di attestare la certificazione energetica agli edifici oggetto di importanti lavori di ristrutturazione, di rinnovo del contratto di locazione e a tutti gli edifici pubblici.
“Anche gli edifici o le unità immobiliari che vengono offerti in vendita o in affitto dovranno essere muniti di certificato e la classe di prestazione energetica dovrà essere indicata in tutti gli annunci”.
Le regole comuni sui certificati, da applicare entro il 2025, serviranno per monitorare i progressi dei Paesi membri nei piani nazionali per l’energia e il clima.
“Questi piani dovranno includere tabelle di marcia per l’eliminazione graduale dei combustibili fossili per il riscaldamento e il raffreddamento entro il 2040 al più tardi”, per raggiungere le zero emissioni entro metà secolo.
La proposta introduce inoltre un “passaporto per la ristrutturazione” dell’edificio che fornisce ai proprietari uno strumento per facilitare la loro pianificazione e una ristrutturazione graduale verso il livello di emissioni zero.
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