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TASI: Abitazione locata, contratto intestato ad un solo comproprietario

Quesito – Sono comproprietario con mio fratello di un appartamento di categoria catastale A/1, il quale, a gennaio 2016, ha stipulato un contratto di locazione con una persona la quale vi risiede e vi dimora. Io non mi sono opposto alla stipula del predetto contratto (anche perché vivo e risiedo altrove) ma il contratto di locazione è stipulato e registrato solo a nome di mio fratello.

Entrambi stiamo liquidando la quota IMU e TASI dovuta in acconto, per il 2016, da ciascuno sull’immobile in questione. Al riguardo abbiamo, tuttavia, dei dubbi in merito alla TASI. In particolare, essendo l’immobile occupato dall’ inquilino ed essendo il contratto stipulato solo tra mio fratello e l’inquilino stesso, sono a chiedere se sia io che mio fratello dobbiamo versare la quota TASI nella misura fissata dalla delibera comunale oppure deve agire in tal senso solo mio fratello intestatario del contratto. Tale delibera ha stabilito la quota a carico dell’occupante nella misura del 20% e conseguente quota a carico del proprietario nella misura dell’80%.
Risposta – La TASI ha come soggetto passivo oltre il possessore dell’immobile (inteso come proprietario o altro soggetto che vanti un diritto reale di godimento) anche il detentore materiale (occupante).

È il comune a decidere quanta parte del tributo complessivo dovuto sull’immobile gravi sull’inquilino e quanta parte gravi, invece, sul possessore. Il legislatore stabilisce che il comune nel deliberare la quota a carico dell’occupante può muoversi entro un range compreso tra il 10% ed il 30% (oppure mettendoci dal lato del possessore entro un range compreso tra il 90% ed il 70%). In mancanza di previsione, la quota a carico dell’occupante è da intendersi nella misura del 10% (90% per il possessore).

La TASI, come l’IMU, è un tributo dovuto sul “possesso”: il presupposto dei due tributi è il possesso di un immobile. Pertanto, ne deriva che la loro liquidazione deve avvenire sulla base del possesso.

In altre parole, indipendentemente da quanti siano i possessori intestatari del contratto di affitto, occorre sempre e comunque liquidare il tributo con riferimento ai possessori ed agli occupanti.

Nel caso in esame i possessori sono due (i due fratelli comproprietari) e l’occupante è uno solo (l’inquilino).

Ne consegue che l’inquilino verserà la sua quota TASI nella misura del 20% del tributo complessivo (tale è la misura deliberata dal comune) e ciascuno dei due fratelli verserà (ciascuno per la propria quota di proprietà) l’80% del tributo complessivo. Si fa presente che, nel caso in esame, l’inquilino sarà tenuto a versare la sua quota TASI, poiché l’immobile è di categoria A/1 (di lusso) e quindi non rientra nella misura introdotta dalla Legge di Stabilità 2016 che esenta dalla quota TASI l’inquilino che occupa un immobile adibito a propria abitazione principale ma solo ed esclusivamente qualora l’immobile sia categoria catastale non di lusso (es. A/2).

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