Sovranità politica e sovranità monetaria
Con la Creazione della “Banca”, quindi, si è verificata la demonetizzazione dell’oro: la Moneta-merce (oro) è stata sostituita dai biglietti di banca di costo nullo.
L’oro, infatti, è stato relegato ad un ruolo secondario, di merce di scambio e sempre meno usato come moneta, ed ha mantenuto fisso il suo valore dal 1717, data ufficiale della Creazione della Banca d’Inghilterra (Cfr. A.Z. “L’Occhio Sopra la Piramide”, p. 17, Tip. Artigianelli), anche se operante fin dal 1694 fino al 1944, anno degli “Accordi di Bretton Woods”.
Non dimentichiamoci che, nel 1717, avvengono tre grandi avvenimenti:
1. viene stabilita la “fissità” dell’oro;
2. viene fondata ufficialmente la Banca d’Inghilterra;
3. si costituisce la Grande Loggia di Londra.
Il “controllo” dell’emissione dei biglietti di carta-moneta, simboli di costo nullo, attuato dalle banche, ha reso così possibile una “strategia” di dominazione di tutti i Mercati, con la conseguenza di aver sottratto al potere politico (ed economico) il potere monetario di cui disponevano, cioè della loro “potenzialità economico-produttiva” e, quindi in sostanza, della Sovranità politica!.. Tutti i forzieri della vecchia Europa Monarchico-Cristiana venivano svuotati non tanto del loro contenuto materiale, quanto di quello immateriale: il Valore!.. I Governi furono così costretti ad indebitarsi con il Sistema Bancario per avere in prestito Biglietti di Banca (di costo nullo) da spendere per la realizzazione dei loro progetti e per il soddisfacimento dei loro impegni.
Una volta, quindi, estratto dall’oro il suo “valore monetario”, esso era acquistato dal “sistema bancario”, produttore della “carta-moneta” di costo nullo, il quale diveniva così, il nuovo padrone del mondo.
La realizzazione di questo “strumento di dominazione” è stato possibile mediante il “monopolio culturale” della “emissione dei valori convenzionali di costo nullo” (i biglietti di banca), “legislativamente” e legalmente riconosciuto alla Banca.
All’atto dell’emissione monetaria è stato applicato un principio, ben noto alle “Scuole” dell’Alta Diplomazia, per cui, quando si vuol far accettare alla controparte una condizione che quella non avrebbe mai accettato se ne avesse avuto conoscenza, si pone la “clausola” implicita nel contratto.
Così avviene che chi “prende denaro” in “prestito” dalla Banca di Emissione, esplicitamente si riconosce “debitore” (quando non lo è!); infatti:
1. senza rendersene conto, riconosce a quei “documenti” ricevuti dalla Banca la qualità del “denaro”, (perché li accetta come “mezzo di pagamento”) e,
2. ne attribuisce la proprietà alla Banca. Perché “prestare denaro” è una “prerogativa” del proprietario.
Pertanto, la Banca li addebita allo Stato.
La Banca si dichiara “debitrice”; infatti sui biglietti, appare sempre la scritta: “pagabili a vista al portatore”, ma, nella realtà, essa dà solo “false Cambiali”, perché, nel caso nostro, la Banca d’Italia non ci dà nulla se, ad esempio, presentiamo all’incasso, presso il suo “sportello”, L. 100.000 in biglietti.
È possibile solo cambiarli con altri biglietti dello stesso importo; non si può ricevere monete o lingotti d’oro, dal momento che nessuna “moneta” è più coperta, garantita e convertibile in oro.
Allora, come la mettiamo? All’atto della Emissione della Moneta, i cittadini sono espropriati e indebitati con la loro stessa moneta dalla Banca Centrale; è quindi ovvio che questa grave degenerazione del Sistema Monetario può essere eliminata solo a patto di sanare all’origine il vizio di fondo e far partecipe l’umanità di ciò che sta accadendo alle sue spalle e sulla sua pelle.
La “proprietà” della “moneta” deve essere sottratta all’Oligarchia Bancaria Internazionale e restituita ai cittadini, i quali sono i “Legittimi ed unici proprietari”.
“Il denaro è di chi lavora e non del parassita”, e questo lo si esplicita, innanzitutto, apponendo sui biglietti bancari la dicitura “Stato d’Italia”, e cioè “Moneta di Stato” sovrano.
Fu proprio per questa decisione di riappropriarsi della sovranità monetaria, con la stampa dei “Greenbacks” (Biglietti di Stato Americani), prima della Guerra di Secessione americana, che Abramo Lincoln, fu assassinato con un colpo di pistola in testa, il 14 Aprile 1865.
E fu ancora proprio perché volle contrastare il controllo sul danaro e gli interessi dei banchieri USA che, dopo aver ordinato la stampa di diversi miliardi di dollari, denominati: “UNITED STATES NOTE” invece che: “FEDERALE RESERVE NOTE”, che John F. Kennedy fu assassinato a Dallas, anche lui con un colpo di arma da fuoco in testa, il 22 novembre 1963.