La notizia, una delle più importanti e gravi del momento, non ha finora ricevuto dai grandi media l’attenzione che merita.
Intervenendo in un dibattito a Battipaglia (Salerno), ieri mons. Giancarlo Bregantini ha parlato del suo trasferimento a Campobasso, diocesi rimasta libera dopo le dimissioni dell’attuale vescovo. “Bregantini, molto amato e impegnatissimo contro la mafia, aveva proposto in una lettera aperta del 2 aprile 2006 una scomunica ufficiale per i mafiosi: “Condanno – scriveva il vescovo – nel più forte dei modi questa ripetuta violazione della santità della vita nella Locride. La condanno con la scomunica. Quella stessa scomunica che la Chiesa lancia contro chi pratica l’aborto, è ora doveroso, purtroppo, lanciarla contro coloro che fanno abortire la vita dei nostri giovani, uccidendo e sparando, e delle nostre terre, avvelenando i nostri campi, in applicazione estensiva del Canone 1398 Cjc, sentendo che questa grave sanzione giuridica ci aiuterà di certo a prendere sempre più coscienza del tanto male che ci avvolge, per poi saper reagire con fermezza e ulteriore impegno nel bene, nella difesa della vita, nella preghiera sempre più intensa per chi fa il male, nella formazione in parrocchia, seminando speranza nelle scuole, negli oratori, nei gruppi ecclesiali”.
Non va infatti dimenticato che il Diritto canonico prevede la scomunica latae sententiae per chi si macchia del “peccato d’aborto”, ma sui crimini di mafia non spende neppure una parola. Sul sito “Ammazzateci tutti” la toccante testimonianza di Liliana Esposito Carbone, madre di Massimiliano, uno dei “ragazzi di Locri” ucciso il 24 settembre 2004: http://www.ammazzatecitutti.org/editori … antini.php
Comunicato Stampa
L’Associazione Culturale umanista Color Porpora si stringe intorno a mons. Bregantini e abbraccia idealmente tutti coloro che assieme a lui hanno lottato, sofferto e amato per realizzare una Calabria migliore, libera da tutte le mafie. Manifestiamo inoltre sconforto e scandalo per la decisione vaticana circa il suo trasferimento alla diocesi di Campobasso, che consideriamo un atto d’imperio non solo ingiusto, ma soprattutto irresponsabile.
Rinnovando la nostra solidarietà al vescovo non cesseremo di lottare, anche grazie al suo esempio, per il trionfo della pace, della giustizia e della legalità.
Milano, 8 novembre 2007