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Siamo tutti eroi

Spesso i problemi si complicano ad arte.
Per trovare soluzioni nuove, è necessario semplificare.
Mi arrovello a pensare a tutte queste cose, quando mi accorgo che la soluzione è proprio davanti a me.
Devo pensare come un bambino!! Lui come risolve i suoi problemi?
Guarda, osserva, tocca e assaggia.
Io devo fare lo stesso.
Invece di pensare al problema, è meglio avere esperienza del problema.
Invece di fare analisi e sintesi, assaggiare una questione e provare come risolverla.
Con le persone non si può barare. L’ umanità è troppo complicata per poterla ingabbiare in statistiche. E poi devo combattere ogni rigida convinzione che condiziona la vita, appena me ne accorgo.

Nasruddin, in vena di filosofare, una volta rifletteva a voce alta:”Vita e morte……chi può dire cosa sono?”.

La moglie indaffarata in cucina, udì le sue parole e disse:

“Voi uomini siete tutti uguali…senza nessuno spirito pratico. Chiunque può dire che quando le estremità di un uomo sono rigide e fredde è morto”.

Nasruddin rimase colpito dalla saggezza pratica della moglie.
Una volta che si trovava fuori in mezzo alla neve sentì che le mani e i piedi gli diventavano insensibili e rigidi per il freddo:

“Senza dubbio sono morto”, pensò.

Poi gli venne in mente un’ altra cosa:

“Che cosa me ne vado in giro a fare se sono morto? Dovrei giacere come tutti i morti che si rispettino”. E così fece.

Un’ ora dopo, un gruppo di viaggiatori, trovandolo disteso sul ciglio della strada, cominciarono a discutere se fosse vivo o morto.

Nasruddin desiderava con tutto il cuore poter esclamare:”Sciocchi, non vedete che sono morto? Non vedete che le mie estremità sono fredde e rigide?”. Ma capiva che i morti non devono parlare e si morse la lingua”.

Alla fine i viaggiatori conclusero che l’ uomo era morto e si caricarono il cadavere sulle spalle con l’ intenzione di portarlo al cimitero per seppellirlo.
Non avevano fatto molta strada quando giunsero ad un bivio e iniziarono nuovamente a discutere su quale fosse la strada per il cimitero.

Nasruddin resistette finchè potè, poi non riuscì più a trattenersi e disse:

“Scusate signori, ma la strada che porta al cimitero è quella alla vostra sinistra. So che i morti non dovrebbero parlare, ma ho infranto la regola solo per questa volta, e vi assicuro che non dirò più nemmeno una parola”.


Morale…….Quando la realtà si scontra con una rigida convinzione, è la realtà a perdere.

 

grandeindio:
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