SI’ DEL SENATO USA AL PIANO DI SALVATAGGIO
Per 74 si’ e 25 no. L’OK era scontato, il test cruciale sara’ il nuovo voto alla Camera, previsto per venerdi’. Il nuovo progetto di legge e’ diventato piu’ voluminoso di un elenco telefonico: 451 pagine rispetto alle 106 del vecchio piano
Cari amici,
Il senato americano ha approvato il piano di salvataggio!
Il progetto di legge deve ora ripassare alla camera dei rappresentanti; il voto è previsto per venerdì.
Spero che il provvedimento passi senza incertezze, e che questa decisione politica riesca a rallentare la pericolosa china che abbiamo iniziato.
Ma dubito che questa legge rimedierà ai problemi strutturali dell’ economia americana e mondiale.
La ricetta che il governo americano dovrebbe adottare per salvare i mercati finanziari mondiali dal tracollo che si prospetta è una medicina troppo amara, e gli USA non l’ accetteranno mai!
Non è possibile continuare a lasciare i mercati finanziari nelle mani degli investitori “organizzati”, i quali in tal modo assumono il potere di orientare l’ intera attività economica delle aziende unicamente per incrementare il profitto degli azionisti.
Questo principio è sbagliato, perchè obbliga i management ad organizzare l’ attività soltanto al fine di creare valore nel breve periodo.
Inoltre, l’ organizzazione “moderna” del sistema finanziario permette di deresponsabilizzare gli investitori, poichè consente di suddividere e ripartire i rischi economici derivanti dagli investimenti con sofisticati prodotti finanziari “innovativi”.
E’ come se ad un bambino gli si regalasse una pistola carica, vietandogli di andare a giocare.
E’ evidente che fino a quando gli investitori avranno la possibilità di rischiare “in libertà”, sicuri che alla fine non ci perderanno, continueranno ad avventurarsi in strade rischiose, e saranno disposti a prestare denaro anche a chi non avrà mai la possibilità di rimborsare i suoi debiti!
E’ proprio questa la dinamica che ha provocato la crisi sui mutui che stiamo vivendo, ma questo mercato è solo la punta del problema.
Dalla crisi dei mutui “facili”, si sta passando rapidamente al problema dei prezzi delle case che negli Stati Uniti continuano a scendere.
E siccome gli americani “possono” da molti anni garantire la liquidità delle carte di credito con il valore dei beni immobili, ben presto la crisi si trasmetterà a questi mezzi di pagamento “alternativi”, che oggi sono l’ ultimo salvagente che ancora consente a milioni di americani di sopravvivere!
Quando questo “passaggio” si verificherà, non basteranno di certo altri 700 miliardi di dollari per salvare gli USA dalla bancarotta!
Wall Street Italia
Il Senato degli Stati Uniti ha approvato un nuovo piano di salvataggio per il settore finanziario da $700 miliardi, si tratta del piu’ grande intervento mai deciso dal governo americano dai tempi della Grande Depressione. Il piano, che e’ passato per 74 si’ contro 25 no, con un impegno bipartisan tra democratici e repubblicani per ridare fiducia ai mercati finanziari scossi dalla crisi, passa adesso alla Camera dei Rappresentani che votera’ venerdi’, dopo aver bocciato lunedi’ la vecchia versione, provocando il maggoor crollo a Wall Street degli ultimi 20 anni. Il nuovo progetto di legge e’ diventato piu’ voluminoso di un elenco telefonico, 451 pagine rispetto alle 106 del vecchio piano e alle 3 pagine presentate originariamente dal ministro del Tesoro Henry Paulson.
La legge straordinaria di intervento e’ stata votata da 40 Democratici, 33 Republicani compresi i due sanoatori candidati alla Casa Bianca, Barack Obama e John McCain, che sono tornati a Washington dalla campagna elettorale per l’occasione del voto. Il momento veramente cruciale sara’ il prossimo voto alla Camera. Se il piano non passa, si aprono le cataratte.